UPEL CULTURA › Convento e "Ultima Cena" di Leonardo da Vinci - Patrimonio UNESCO dal 1980


Siti UNESCO

CONVENTO E "ULTIMA CENA" DI LEONARDO DA VINCI - PATRIMONIO UNESCO DAL 1980


Visita il Convento e l'Ultima Cena. Sul fianco nord della Basilica di Santa Maria della Grazie si trova il convento, anch’esso costruito nel XV secolo. Lungo gli altri lati corre un porticato, su cui si affacciano l’antica Cappella delle Grazie, la biblioteca e il refettorio. Vi sono inoltre il Chiostro, il Chiostro Grande (su cui prospettano le celle dei frati) e il Chiostro dei Morti, totalmente ricostruito dopo i bombardamenti dell’agosto 1943. Il refettorio ha una forma rettangolare con una copertura a botte unghiata. Le sue pareti erano interamente affrescate, ma durante i bombardamenti del 1943 la volta crollò completamente sui muri. Unici sopravvissuti furono La Crocifissione di Donato Montorfano e l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Salvati poiché coperti da sacchi pieni di sabbia, furono per giorni esposti alle intemperie.

L'Ultima Cena di Leonardo da Vinci

L’Ultima Cena è considerato un capolavoro di livello mondiale. Dal 1980 è parte della lista del Patrimonio dell’Umanità, e con sé tutto il complesso che ospita l'opera. Realizzata tra il 1494 e il 1498 è una delle opere migliori di Leonardo, ricca di innovazioni tecniche e di contenuto. Il Cenacolo rappresenta il momento appena successivo all’annuncio di Gesù: «In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà» (Vangelo di Giovanni 13, 21). Leonardo da Vinci volle riportare gli stati d’animo, la sorpresa e lo sgomento degli Apostoli in seguito alla notizia, con gesti e posture. Gesù è invece solo al centro, rassegnato nello stupore altrui. A livello tecnico vi è un massiccio studio prospettico, in cui tutto contribuisce alla prospettiva: la lunga tavola orizzontale, la disposizione dei personaggi, le stoviglie, le tre finestre e il soffitto a cassettoni. Il Cenacolo è illuminato da una luce proveniente da sinistra, proprio dove è sita una finestra del refettorio, che è così incluso nel gioco prospettico. Una grande sperimentazione fu poi la tecnica pittorica. Il Maestro optò per un affresco su intonaco secco, che gli permise più e diverse modifiche in corso d’opera per aggiungere dettagli ma ne ha determinato un rapido degrado. Leonardo stesso di accorse dei gravi difetti della tecnica. Il progressivo deterioramento fu aggravato dall’umidità delle cucine adiacenti. Diversi e molti restauri si sono seguiti nel corso dei secoli, anche a scapito dell’opera (per esempio col completo rifacimento di alcune parti degli Apostoli). La fragilità dell’affresco ne impedisce inoltre la sua rimozione dalla parete. Un grosso restauro ventennale del secolo scorso ha riportato il dipinto alla sua versione più originale, ed altri sul microclima si stanno attuando per garantirne la conservazione e la fruizione.
Aperture Dal martedì alla domenica | 8:15 - 19:00 (ultimo ingresso ore 18:45)
Scopri tutti i siti Unesco in Lombardia. Visitando la nostra pagina Luoghi in Comune potrai anche conoscere tutte le attività da fare nei comuni!

©Foto: Leonardo da Vinci, Pubblico dominio ©Riproduzione riservata