A nord di Golasecca, al confine col comune di Sesto Calende si conserva la Necropoli del Monsorino, l’unica testimonianza della civiltà di Golasecca. Gli insediamenti della Cultura di Golasecca si svilupparono lungo il Ticino tra la prima Età del Ferro e l’Alto Medioevo. Numerosi i reperti rinvenuti tra i comuni di Golasecca, Sesto Calende e Castelletto Ticino.

L’area archeologica fu scoperta nel 1824 dall’Abate Giovan Battista Giani sulla collina del Monsorino. Da l 2001 è parte del patrimonio archeologico dello stato italiano.
Su un’estensione di 7.000 metri quadrati, sono state scoperte una cinquantina di tombe e tre Cromlech. La civiltà di Golasecca è infatti ricordata per i riti funebri: praticanti della cremazione, deponevano le ceneri in tombe che delimitavano poi con i Cromlech, recinti circolari di pietra.

I reperti dei corredi funebri sono conservati presso il Museo GAM di Golasecca, il Museo archeologico di Sesto Calende e la sezione archeologica di Villa Mirabello a Varese.

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