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Erba

ORATORIO DEI MAGI O DI SAN ROCCO | CARPESINO


L'oratorio dei Magi, o di San Rocco, è situato nella frazione di Carpesino. L'edificio fu costruito nel 1519 a seguito di una richiesta mossa dagli abitanti. Presenta una facciata a capanna con bellissimo portale in granito sormontato da una finestra circolare. L'interno è costituito da una sola navata con tetto a due falde e struttura a vista sostenuta da un arco ogivale, un altro arco di minore dimensioni delimita la zona del presbiterio. Sul lato destro dell'arco ogivale minore vi è l'affresco settecentesco raffigurante San Rocco protettore degli appestati e dei viandanti. Purtroppo, il notevole affresco settecentesco raffigurante l'adorazione dei Magi che costituiva la pala dell'altare, è stato asportato da ignoti e ne è rimasta a mala pena visibile la sinopia. Sulla parete di fondo dell'altare rimane traccia delle pitture murali risalenti al XVI secolo: una scena raffigurante la Crocifissione mentre nella fascia sottostante due riquadri raffigurano un'Adorazione dei Magi e San Rocco. La mensa dell'altare, decorata con motivi a quadrettatura fiorata e ai lati i risvolti di una tovaglia in lino bianco ricamato, risale anch'essa al XVI secolo. Il pavimento è quello originale in cotto variegato. All'ingresso era inizialmente presente un'elegante acquasantiera circolare in granito, attualmente conservata nell'atrio-veranda del palazzo municipale. Il culto dei Magi, tanto sentito dagli abitanti di Carpesino, rimase così vivo che, quando nel 1860 l'oratorio cambiò dedica a Santa Maria delle Rose, la popolazione continuò a chiamarlo oratorio dei Magi. Esso servì per tre secoli anche da cappella privata all'adiacente Villa Nava. In esso è stato peraltro celebrato, nell'anno 1806, il matrimonio del poeta milanese Carlo Porta con Vincenza Prevosti. Nel 1888 i Padri Barnabiti costruirono nelle vicinanze la loro nuova chiesa. Questo significò per l'oratorio un lento e inarrestabile declino fino ad arrivare ad uno stato di completo degrado e di totale abbandono. L'oratorio dei Re Magi è rinato grazie ad una serie di restauri, di cui l’ultimo risale al 2021. Tuttora consacrato, dal 1974 è posto sotto vincolo dalla Soprintendenza dei Beni Architettonici della Lombardia.  

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