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Villa Majnoni

30/08/2022
Villa Majnoni, attuale sede del Comune di Erba, nel Settecento era la dimora del canonico Carlo Antonio Prina, prima che venisse ceduta alla famiglia Mauri e ai Lainati di Milano. Nel 1850 fu acquistata da Girolamo Majnoni d’Intignano, che soppresse l’originale attività produttiva della villa, utilizzata come filanda, per trasformarla in una dimora di campagna.

Suo figlio, l’architetto Achille Majnoni restaurò e rimaneggiò la struttura di stile neobarocco nel 1880. Architetto di fiducia del re Umberto I, Achille Majnoni si occupò tra l’altro della ristrutturazione degli interni della Villa Reale di Monza.
Il restauro operato presso Villa Majnoni ha eliminato la torretta e la veranda che in precedenza davano sul parco e sulla piazza. All’esterno, sulla facciata, è ancora presente un affresco sacro dipinto da Carlo Fumagalli nel 1870 che raffigura la Madonna del Rosario con il bambin Gesù.

All’interno della villa è conservata un’acquasantiera in granito del XVI secolo proveniente dall’Oratorio dei Magi di Carpesino. All’ingresso della villa è posto il Viale dei Cipressi, un cannocchiale prospettico originariamente ornato da statue oggi andate perdute.

   Il parco


Il parco di Villa Majnoni è una grande area verde aperta al pubblico che circonda il municipio cittadino, situato – appunto – nei locali di Villa Majnoni. Accoglie faggi, cedri del libano e un accogliente viale alberato di cipressi che, grazie a un effetto ottico “a cannocchiale”, dilata le proporzioni.

Nel verde spicca un piccolo tempio in stile barocco, che forse Majnoni ricevette in regalo come dono di nozze dal re Umberto I. Nel tempio sono visibili simboli araldici della famiglia: tre stelle, un’aquila coronata, un leone ed i gigli di Firenze, in onore della moglie fiorentina di Majnoni, Maria Baldovinetti di Poggi.



Il parco ospita anche il Monumento all’Alpino, che riporta la scritta “gli alpini di oggi agli alpini di sempre”. Composto da una struttura in cemento armato con un pinnacolo obliquo e due ali alla base, presenta al centro un pannello in bronzo con la raffigurazione di un alpino. Sui lati sono posti altrettanti pannelli con immagini allegoriche di eroismo e coraggio. I bassorilievi sono opere dello scultore valtellinese Giuseppe Abramini.

 

Contributi: Museo Civico di Erba – Progetto PCTO
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