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Busto Arsizio

CASCINE


Nel territorio di Busto Arsizio erano molto diffuse le cascine. La tipologia prevalente era quella costituita da un unico corpo di fabbrica su due piani, coi rustici nelle vicinanze. Meno diffusa era la cascina formata da un complesso di edifici, poiché erano rari i grandi appezzamenti di terreno. Rimangono oggi un’ottantina delle antiche cascine. Ricordiamo in particolare: - Cascina Brughetto, una delle più importanti della zona. La rilevanza del cascinale è attestata dalla presenza di una chiesa dedicata Sant’Eurosia e dall’essere stato comune autonomo sino al 1730, quando fu annesso a Sacconago. Si trattava di una cascina a corte chiusa, con due scale esterne simmetriche. Fondata tra il XII e il XIII secolo, apparteneva alla famiglia Rauli. Successivamente la proprietà passò a Gilberto Ranoli, alla famiglia Travelli e, nel 1970, fu rilevata dal comune di Busto Arsizio. Dopo diversi interventi di ristrutturazione, è oggi adibita ad usi residenziali. - Cascina dei Poveri, luogo natio della beata Giuliana Puricelli, fondatrice dell’ordine delle Romite ambrosiane del Sacro Monte di Varese. Fondata tra il XII e il XIII secolo come Cascina Verghera, assunse il nome odierno quando divenne proprietà della Scuola dei Poveri di Busto Arsizio. Nel XX secolo Cascina dei Poveri ha subito un progressivo spopolamento, fino al totale abbandono. Il comune di Busto Arstizio ha acquisito la proprietà del cascinale e della vicina chiesa di San Bernardino, ristrutturando completamente la chiesetta, mentre la cascina è ridotta a rudere. Nella sede comunale sono custodite la tela della cascina raffigurante la Circoncisione del Battista e l’affresco dell’oratorio, di cui è sopravvissuto solo il volto della Beat Vergine. - Cascina Burattana, costruita tra il XVI e il XVII secolo. Sita nella frazione di Borsano, la cascina mantiene in gran parte la sua struttura originale, a corte aperta con edifici disposti a “C”, con l’aggiunta di un braccio nell’Ottocento. La sezione a nord era adibita ad abitazioni, mentre a sud stavano la stalla e il fienile. Nei secoli è stata proprietà di diverse famiglie, sino all’acquisto negli anni ’90 da parte del comune. La struttura versa in stato di degrado, mentre alcuni terreni nelle vicinanze sono in gestione alla Cooperativa sociale agricola biodinamica Cascina Burattana, una delle poche realtà agricole urbane della Lombardia.

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