Dopo mesi di attese, è giunta la comunicazione ufficiale in merito alla 45sima sessione del Comitato del Patrimonio UNESCO. Il Comitato si occupa di selezionare i nuovi Siti per la Lista del Patrimonio Mondiale e proteggere i beni già iscritti.
L’assemblea, prevista dal 19 al 30 giugno 2022 a Kazan, è rinviata a data da destinarsi. Kazan, infatti, si trova in Russia e numerosi sono stati gli appelli affinché la sessione venisse ospitata in un altro stato.

L’ultima e significativa richiesta è giunta da 46 paesi firmatari della Convenzione del 1972 sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale. Tramite il governo del Regno Unito è stata inviata una lettera aperta ai membri del Comitato UNESCO, affermando che non avrebbero partecipato a una riunione del Comitato né in Russia né sotto la presidenza russa mentre sta distruggendo "l'eccezionale valore universale" in Ucraina.

Oltre alle numerose perdite umane, anche il grande patrimonio culturale dell’Ucraina è a rischio.
Il paese, millenario paese di crocevia di civiltà, ospita una grande varietà di luoghi della cultura. Tra questi 7 siti iscritti nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità e ben 17 candidati a una futura iscrizione.
Dall'inizio del conflitto ci sarebbero oltre cinquanta siti culturali danneggiati o distrutti.
Un ottimo approfondimento in merito è stato fatto dal Giornale dell’Arte.

La decisione del Comitato UNESCO giunge in ritardo poiché la Russia è direttamente coinvolta nella decisione.
È infatti tra i ventuno stati attualmente in carica nella delegazione del Patrimonio Mondiale. Inoltre, è membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e come tale ha diritto di veto su qualsiasi decisione.
Se anche le sessioni del 2020 e 2021 avevano subito ritardi per via della pandemia, questo rinvio è più amaro.

Foto © Federica Leone – UNESCO
Cattedrale di Santa Sofia e relativi edifici monastici, Kyiv-Pechersk Lavra (Ucraina)