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Chiese minori di Saronno

26/06/2023

Le chiese secondarie di Saronno, distribuite fra i quartieri Cassina Ferrara, Matteotti, Volta-Prealpi e Cascina Colombara.


[vc_toggle title="Chiesa di San Giacomo"]La chiesa di San Giacomo, anche detta al Camposanto, è stata costruita all’inizio del Seicento. Fu costruita per volontà del saronnese Ambrogio Legnani e dedicata ai santi Ambrogio, Carlo, Filippo e Giacomo. Nel 1628, il fondatore affidò la chiesa e la sua amministrazione al Santuario, lasciandola successivamente in eredità allo stesso. Dal 1821 al 1847 è chiamato “cimitero di san Giacomo” poiché adibita a camposanto.  Nel 1882 sul terreno sorse l’oratorio maschile della Prepositurale e il cinema “Silvio Pellico”. Dal 1976, con l’emanazione di un decreto che viene confermato nel 2003, la chiesa di San Giacomo appartiene alla Prepositurale.

L’edificio ha pianta longitudinale, con presbiterio rettangolare e campanile sul lato nord - ovest. La facciata classicheggiante ha andamento a capanna e presenta due coppie di alte paraste, che sostengono un grande timpano triangolare. Uniche decorazioni sono il portale timpanato e la vetrata policroma.

Sulle pareti sono dipinti gli affreschi di Stefano Maria Legnani e Giacomo Antonio Santagostino. Sull'altare è presenta una pala che raffigura la Madonna col Bambino coi santi Giacomo, Ambrogio e Carlo Borromeo, circondati da angeli. Nel presbiterio e nel catino absidale il Legnanino ha affrescato l’Annunciazione, il Padre Eterno, la Nascita di Gesù e l’Adorazione dei Magi.
Nel giardino interno sono conservate, insieme ad alcune antiche lapidi del cimitero, le iscrizioni degli antenati di Teresa Galli, mamma di Papa Pio XI.[/vc_toggle]
[vc_toggle title="Chiesa di Regina Pacis"]La chiesa Regina Pacis è stata costruita su progetto dell’ingegnere Riboni e del geometra Galli alla fine degli anni Cinquanta del XX secolo. Fu edificata per affrontare l’aumento della popolazione nella zona est di Saronno. Dal 1960 al 1969 l’edificazione della chiesa fu completata sotto la guida dell’architetto Latocca. L’artista don Balbiani, il professor Carugati e Vanni Rossi – sotto la direzione tecnica dell’ingegnere Natale Merlotti – hanno ultimato gli interni. Dopo un ulteriore ampliamento tra gli anni Ottanta e Novanta, la chiesa è stata consacrata dal Cardinale Carlo Maria Martini l’8 novembre 1992.

L’edificio si presenta oggi con un’unica navata a pianta rettangolare, con abside emiciclico. Gli esterni della facciata coniugano la modernità del cemento a vista e il passato col rivestimento in laterizi. Con andamento a capanna, la facciata è stile medievale, decorata con un profondo portico con ingressi ad arco e rosone centrale con vetrata policroma.

L’apparato decorativo interno è fondato sui giochi di luce e colori delle numerose vetrate artistiche, opere di Sandro Carugati e padre Costantino Ruggeri. Tra i vari temi sono rappresentanti la Creazione della luce, degli Astri, delle acque e degli uccelli, la Creazione della terra con le piante e i fiori, la discesa dello Spirito Santo e la Gloria di Dio.
Alle spalle dell’altare si trova un grande mosaico raffigurante Maria Regina della Pace, realizzato da Giovanni Rossi. Nella chiesa si conservano anche una statua della Madonna col Bambino e un fonte battesimale realizzato da un unico blocco di pietra, intarsiato da padre Ruggeri.[/vc_toggle]
[vc_toggle title="Chiesa di San Carlo alla Colombara"]In località Cascina Colombara, antico feudo della famiglia Borromeo, si trova la chiesetta di San Carlo, costruita tra il 1910 e il 1936. Nel 2009 è stata affidata alla Parrocchia Regina Pacis. Nel 2013 è stato restaurato il manto di copertura della torre campanaria.

L’impianto della chiesa, orientato a sud è rettangolare ad aula unica. Dal fianco sinistro si innalza il campanile, edificato negli anni Trenta. La torre campanaria quadrangolare presenta un alto basamento in bugnato liscio, paraste angolari in laterizi ed è sormontata da un lanternino ottagonale con cuspide in rame.
La semplice facciata a capanna è racchiusa tra una cornice e la zoccolatura in granito. Unica decorazione è il tondo centrale mosaicato, in cui è raffigurato San Carlo. L’ingresso è architravato e protetto da una tettoia lignea con manto in coppi.

Protagonista della decorazione interna è il soffitto, affrescato con elementi geometrici e floreali. Lungo la navata sono collocate le statue di San Carlo e della Madonna col Bambino. Alle spalle dell’altare maggiore si trova una grande Crocifissione mentre ai lati si conservano due affreschi con episodi della vita del santo.
La zona presbiteriale presenta due decorazioni parietali dedicate ad episodi della vita del santo, mentre sulla parete in fondo al tabernacolo è presente Cristo in Croce. La navata ha una pavimentazione piastrellata e la zona del presbiterio è rivestita in lastre di marmo.[/vc_toggle]
[vc_toggle title="Chiesa della Sacra Famiglia | Volta-Prealpi"]La chiesa della Sacra Famiglia è stata edificata su un progetto di costruzione modulare, molto diffuso nella realtà milanese, degli architetti Vito e Gustavo Latis. È stata eretta tra il 1971 e il 1977 in sostituzione di una cappella provvisoria, che dal 1962 serviva la parrocchia del quartiere Volta-Prealpi.

La prima pietra della chiesa fu inserita il 10 maggio dello stesso anno. La consacrazione avvenne il 23 gennaio 1977 ad opera del cardinale G. Colombo. Nel 2012 sono stati eseguiti diversi interventi, in particolare nella zona presbiteriale dove la tappezzeria che rivestiva le pareti è stata rimossa da una finitura in laterizio a vista. La scuola Beato Angelico ha rifatto il tabernacolo e il rosone che è stato posizionato in controfacciata in corrispondenza del rosone esterno.

Rivisitazione moderna del classico andamento a capanna, la chiesa è formata da due falde asimmetriche che poggiano su una struttura rettangolare in cemento armato. Gli esterni, rivestiti con laterizi, presentano una facciata a capanna asimmetrica, con un volume parzialmente arretrato. Sulla superficie si staglia un grande rosone mentre l’ingresso è decentrato sul lato destro.

L’impianto della chiesa è rettangolare e articolato su due ambienti: l’aula e lo spazio che conserva il fonte battesimale. L’aula è molto luminosa grazie al soffitto curvilineo in pannelli bianchi e ai diversi lucernari. Molta luce deriva anche dal rosone della facciata, della controfacciata e dalla grande vetrata policroma della parete di fondo. La cappella battesimale è decorata con un affresco del Battesimo di Gesù con Giovanni Battista sovrastato dal gruppo scultoreo ligneo della Sacra Famiglia.[/vc_toggle]
[vc_toggle title="Chiesa di Sant’Antonio Abate al Lazzaretto"]La chiesetta di Sant’Antonio Abate al Lazzaretto in origine era un oratorio e il suo nome apparve per la prima volta in un rogito notarile del 1385. A metà Quattrocento la costruzione fu attribuita ad Antonio Zerbi. Nel 1506 i figli dello stesso ridisegnarono e risistemarono la chiesa, mantenendo l’impianto originale e ponendo una lapide all’esterno in memoria del padre. La chiesa è stata testimone di undici epidemie di peste: la più famosa fu quella del 1630, descritta da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi.

L’edificio ha pianta rettangolare, con unica navata e abside semicircolare. Addossati alla chiesa sorgono il campanile, con pianta quadrata, e un locale, un tempo adibito a sacrestia. Seppur intonacata la chiesa conserva il suo carattere antico, con i profili delle aperture in mattoni. Unica decorazione della facciata a capanna è il grande mosaico dorato di Sant’Antonio, realizzato tra il 1960 – 69.

Molte delle opere presenti sulle pareti sono state cancellate con il tempo a causa della calce, impiegata durante le epidemie di peste per disinfettare gli spazi. Nella parete interna  del locale della Sacrestia sono state scoperte delle decorazioni in pittura povera. All’interno degli atti delle visite pastorali del 1583 risulta una visita di S. Carlo Borromeo, che decise di mettere in atto una riforma: ordinò di ripulire tutte le pareti con intonaco bianco e di ornarle con pitture. Nei  primi anni del Novecento Pasetti affrescò l'abside e dipinse le figure di San Carlo e San Mauro. In anni recenti, rimuovendo il paliotto di marmo dell’altare per eseguire lavori di restauro, è stato scoperto un affresco in arte povera. Il paliotto che lo copriva è stato posizionato nell’adiacente sacrestia mentre l’affresco, restaurato, è ben visibile.[/vc_toggle]
[vc_toggle title="Chiesa di San Giuseppe | Matteotti"]Progettata dall’Arcivescovo Maggiori, la chiesa del rione Matteotti è stata costruita nel 1956 in sostituzione delle baracche militari che ospitavano la neonata parrocchia. Fu consacrata il 25 novembre dello stesso anno.

L’edificio è orientato a nord e presenta un impianto rettangolare a navata unica. La facciata a capanna, con inserti angolari in pietra a vista, è caratterizzata da tre croci stilizzate che si ergono oltre la copertura. Tutta la sezione inferiore è occupata da un pronao pentagonale, aperto sul sagrato e parte della struttura. Sulla sommità del prospetto si trovano due piccoli campanili a vela.

L’interno è scandito dalla successione di pilastrature con rastrematura verso il basso. L'apparato decorativo interno, recentemente realizzato, non presenta elementi di rilievo. Da ricordare, però, il brillante colore azzurro cielo, presente in diverse tonalità sulle pareti.
La parte della navata presenta la struttura lignea di copertura (falsi puntoni) a vista con tiratature metalliche. Nella zona presbiteriale è invece presente un controsoffitto piano. In controfacciata è presente un antico Crocifisso mentre sul fondo del presbiterio si apre una vetrata policroma a forma di croce.[/vc_toggle]
[vc_toggle title="Chiesa di San Giovanni Battista | Cassina Ferrara"]La chiesa di San Giovanni Battista è un connubio fra antico e moderno. Esistente fin dal XVI secolo, è stata costruita attorno al Seicento su un progetto di Carlo Bassi e Goffredo Boschetti. L’attuale edificio religioso di Cassina Ferrara è il risultato di diversi interventi durante i secoli, tra cui la demolizione e la ricostruzione del presbiterio nel 1964.

L’impianto della chiesa è ad unica navata con cappelle laterali semicircolari estradossate a metà dello sviluppo, dedicate a destra alla Madonna e a sinistra al Crocifisso. Il presbiterio ha pianta moderna quadrangolare. All’esterno il contrasto è mitigato dall’utilizzo dell’intonaco e dei mattoni a vista, presenti in tutte le fasi costruttive.

La facciata a capanna è stata realizzata ad inizio Novecento ed è in gran parte occupata da un protiro. Al di sotto si trovano il portale d’accesso e una lunetta con San Giovanni Battista nell’atto di predicare. Parallela al cornicione corre una fascia orizzontale con laterizi disposti a spina di pesce mentre nella sezione superiore si trova un rosone leggermente strombato. Dal fianco destro si innalza il campanile, con paraste in laterizi, sfondati intonacati e copertura conica.

Tra le decorazioni interne ricordiamo gli affreschi della volta a crociera e le numerose vetrate artistiche. Il presbiterio, in particolare, è circondato da feritoie verticali policrome, che inondano di luce e colori l’aula. Alle spalle dell’altare maggiore si conserva il ciborio della precedente chiesa, mentre nelle cappelle laterali sono collocati una statua della Madonna col Bambino e un antico Crocifisso.[/vc_toggle]
[vc_toggle title="Santuario Beato Luigi Maria Monti"]Fondata nel 1886 dal Beato Padre Luigi Maria Monti, la Casa di accoglienza si dedica all’opera assistenziale. Attorno all’Istituto si sviluppano la chiesa, la cripta e il chiostro, progettati dagli architetti Paolo Tagliabue e Claudio Radice. Gli interni sono invece realizzati da Andrea Bonazza.

Il Santuario è la casa madre della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione. Fu progettato dagli architetti Tagliabue e Radice di Cantù e completata internamente dall’architetto Bonazza di Trento. Ha pianta a croce greca, con cupola ottagonale e grande abside semicircolare. La struttura è interamente rivestita in pietra grigia bicolore. La facciata a capanna affaccia sul piccolo chiostro e presenta un pronao, di colore rosa, con archi poggianti su colonnine. Dal fianco sinistro si innalza il campanile, scandito dalle cornici marcapiano e dalle feritoie.

Gli interni della chiesa sono molto luminosi, grazie alle numerose vetrate policrome rettangolari, verticali ed a lunetta. Tra i temi raffigurati vi sono la Carità e la Missionarietà. Alle spalle dell’altare maggiore si trova il grande Crocifisso ligneo, opera di Livio e Giorgio Conta. Di loro sono anche le statue del Beato Padre e della Madonna, collocate nelle nicchie ai lati del presbiterio.
Dal Santuario si accede alla cripta ovale, dove riposa la salma del Beato Luigi Maria Monti. Decora la parete di fondo un grande mosaico dorato, raffigurante il Beato e la Vergine Maria. All’interno dell’Istituto alcuni spazi accolgono il Museo Storico del Fondatore e l’Archivio storico.[/vc_toggle]

Contributi Comune di Saronno
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