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Banca d’Italia: più debito nelle Amministrazioni pubbliche centrali che in quelle locali

15/02/2022
Mentre nel 2020 l’Inps rende noto che nel comparto pensionistico c’è stato un risparmio di spesa dovuto alla pandemia di 1,1 miliardi a causa dell’eccesso di mortalità per Covid, la Banca d’Italia fornisce i dati relativi al debito delle pubbliche amministrazioni e si rileva anche che il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente stabile.
L’Inps spiega che “Il 96,3% dell’eccesso di mortalità registrato nel 2020 ha riguardato persone con età uguale o superiore a 65anni, per la quasi totalità pensionate. Considerando per compensazione l’erogazione delle nuove reversibilità, si quantifica in 1,11 miliardi il risparmio, e in circa 11,9 miliardi la minor spesa nel decennio”.
Quindi la Banca d’Italia diffonde le stime del debito e del fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche per l’anno 2021.
Al 31 dicembre del 2021 il debito delle Amministrazioni pubbliche era pari a 2.678,4 miliardi: a fine 2020 il debito ammontava a 2.573,5 miliardi (155,6 per cento del PIL).
L’aumento in valori assoluti del debito nel 2021 (104,9 miliardi) ha riflesso sia il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (92,1 miliardi) sia l’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro (5 miliardi, a 47,5). Vari fattori hanno complessivamente accresciuto il debito per 7,8 miliardi. Il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è cresciuto di 102,4 miliardi, a 2.591,1 e quello delle Amministrazioni locali di 2,6 miliardi, a 87,2. Lo scorso dicembre la durata media del debito era pari a 7,6 anni, da 7,4 del 2020.
Nel corso del 2021 la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è cresciuta ulteriormente.
Infine secondo gli ultimi dati Eurostat, il centro statistico europeo, nel quarto trimestre del 2021 il Pil destagionalizzato è aumentato dello 0,3% nella zona euro e dello 0,4% nell’intera Ue, facendo registrare un rallentamento significativo rispetto al trimestre precedente, quando era cresciuto del 2,3% nella zona euro e del 2,2% nell’Ue-27. In Italia il Pil è aumentato dello 0,6%.

 

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