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Anci, Indagine disagio abitativo. Prorogato al 20 novembre il termine per la restituzione questionario

17/10/2021
Partita la mappatura sulla condizione abitativa dei lavoratori agricoli promossa da Anci-Cittalia e ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. L’indagine è condotta tramite un questionario che i Comuni potranno restituire, inizialmente entro il 15 ottobre, termine che è stato prorogato al 20 novembre, per consentirne la più ampia partecipazione.
L’invio dei questionari segue la lettera congiunta inviata nei giorni scorsi ai sindaci dal presidente dell’Anci Antonio Decaro e dal ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando.
“La mappatura – spiega il delegato Anci all’Immigrazione Matteo Biffoni – consentirà di acquisire un quadro di dettaglio sulle condizioni, formali e informali, in cui abitano i lavoratori del settore agroalimentare. Si tratta – continua il sindaco di Prato – di una ricerca ambiziosa, ad alta valenza istituzionale, su cui il ministero del Lavoro ha deciso di investire insieme ad Anci, con l’obiettivo di accompagnare l’attuazione concreta delle misure previste dal Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato 2020 – 2022”.
“Con questa operazione – aggiunge Biffoni – intendiamo ricostruire un quadro dettagliato delle condizioni di disagio abitativo connesso al lavoro agricolo, ma anche un quadro più chiaro delle risorse, in termini di strutture e servizi, che i Comuni possono mettere in campo per migliorare le condizioni alloggiative”.
L’indagine contribuirà ad orientare in maniera mirata e puntuale lo stanziamento di risorse stanziate proprio al fine di superare degrado e marginalità abitativa, a partire dai 200 milioni di euro che il PNRR stanzia proprio con queste finalità.
Inoltre si inquadra nell’ambito di una più vasta collaborazione con il ministero del Lavoro che prende il via dall’ambito agricolo ma che è comune intendimento estendere ad altri ambiti di sfruttamento lavorativo altrettanto rilevanti.
“Sappiamo di chiedere ai Comuni uno sforzo significativo – conclude Biffoni – dovendo fornire informazioni che non sempre sono reperibili in singole unità organizzative o uffici. Contiamo sulla visione strategica e sulla disponibilità dei sindaci che comprenderanno, come sempre accade quando è Anci a rivolgersi ai Comuni, la valenza fortemente operativa dell’indagine”.

 

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