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Responsabilità erariale per la mancata manutenzione degli impianti fotovoltaici

02/09/2022
Con la sentenza n. 53/2022, la Corte dei conti, Sez. Giurisdizionale dell’Umbria, ha condannato, per danno erariale, i responsabili succedutisi nel tempo alla guida dell’Area Tecnica del Comune, in proporzione al periodo di permanenza in servizio, per la mancata manutenzione e controllo degli impianti fotovoltaici dell’Ente. Dalle indagini condotte dalla Guardia di finanza è emerso che numerosi impianti fotovoltaici, realizzati dal Comune con ingenti costi a carico della collettività (mutui molto onerosi contratti con la Cassa depositi e prestiti), erano stati scollegati dalla rete elettrica mancati interventi di manutenzione. La mancata produzione dell’energia ha così determinato un pregiudizio erariale da mancati introiti da “conto energia” e da “scambio energia”, importo addebitabile ai convenuti, i quali hanno omesso di attivarsi al fine di assicurare la doverosa manutenzione degli impianti non produttivi.

Per il Collegio, la realizzazione di impianti fotovoltaici è opera meritevole e promossa a livello internazionale, euro unitario e nazionale attraverso incentivi e stimoli. Essa, peraltro, consente anche una riduzione dei costi del consumo dell’energia a beneficio di chi la produca e la immetta nella rete. Tale ultimo vantaggio viene perseguito solo attraverso una attenta programmazione dei costi di installazione e messa in opera, ma anche di gestione, inclusi i profili di aggiornamento degli impianti. Proprio quest’ultima attività (di competenza dei responsabili dell’area tecnica) è stata omessa.
L’omissione di manutenzione ha determinato il mancato incameramento delle somme preventivate, mentre il Comune continuava a pagare gli interessi sui mutui contratti per la realizzazione dell’impianto. La gestione pubblica dei beni si è rivelata, quindi, inefficiente e non economica. Il fermo tecnico degli impianti, con incremento progressivo del numero di quelli scollegati dalla rete, iniziato nel 2011, si è acuito nel 2015, senza che nulla di concreto e fattivo abbiano fatto i responsabili dell’area tecnica avvicendatisi nel corso degli anni.

 

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