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Chiesa di Santo Stefano Protomartire

14/06/2022
Imponente e magnifica la chiesa di Santo Stefano Protomartire, datata al XII secolo ma forse già esistente nel V secolo. Divenuta pieve, la chiesa risultò troppo piccola e quindi, nel 1574, san Carlo Borromeo ne ordinò la ricostruzione. L’incarico fu affidato all’architetto Pellegrini Tibaldi, che unì anche le vicine chiesette di sant’Antonino e san Giovanni Battista. Ulteriori modifiche si ebbero tra il 1883 e il 1894, quando fu operato un nuovo ampliamento e avvenne il cambio d’orientamento.

La chiesa si presenta con pianta a croce latina, tre navate, dieci cappelle laterali ed abside semicircolare. All’intersezione fra la navata e il transetto si innalza una cupola alta 33 metri. Dell’antica cappella romanica resta invece solo l’abside, ben visibile in facciata dopo il cambio d’orientamento.

Assolutamente grandiosa la facciata, realizzata tra il 1909 e il 1914 dall’architetto Federico Frigerio. Il prospetto si caratterizza per un ampio impiego di paramenti in pietra e laterizio rosso.
Introdotta da un ampio sagrato, e da un’elegante scalinata a doppia rampa, la facciata presenta un alto basamento in bugnato. La porzione inferiore centrale, delimitata da una balaustra in pietra, è occupata da un portico tripartito con volte a crociera e lesene ioniche. La sezione culmina in un timpano curvo, con telamoni, angeli musicanti e un bassorilievo del martirio di santo Stefano. L’alto cornicione è arricchito da due altorilievi di leoncini, una greca decorativa e una seconda balaustra superiore. Ancora più ricca è infatti la porzione sommitale, con visi d’angelo a decorazione delle lesene e ricche cornici.
Corona il prospetto un grande timpano dentellato, con pinnacoli e una croce metallica.
Ai lati degli ingressi si trovano i corpi delle navate secondarie, decorati con lesene ioniche e un piccolo oculo. La sezione di sinistra , però, è quasi interamente occupata dall’antica abside romanica, dichiarata Monumento Nazionale nel 1912. Il corpo conserva la muratura viva, con mattoni a lisca di pesce e strette monofore a tutto sesto. Dal lato sud si eleva il campanile settecentesco, che riprende il paramento in pietra e laterizio della facciata.

Ricchissimi anche gli interni, con numerosi affreschi, elaborati stucchi dorati, motivi floreali e in finto marmo. La chiesa ospita vari dipinti, fra cui una pala del Martirio di Santo Stefano del Nuvolone e una rappresentazione di Sant’Ambrogio attribuita al Fiamminghino. Si conservano inoltre opere di Isidoro Bianchi, di Giacomo Cavedone e una cinquecentesca statua lignea della Madonna col Bambino.
Numerose anche le vetrate policrome, presenti lungo le pareti, nel coro e nel tamburo della cupola con raffigurazioni di episodi biblici.


© Foto: Andrea Albini, CC BY-SA 3.0

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