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Chiesa dei Santi Vito e Modesto

26/04/2022
Fondata in epoca tardo romana, la chiesa dei santi Vito e Modesto ha seguito, sino al 1981, il rito ambrosiano. Dall’Alto Medioevo sino al 1974, infatti, Lomazzo fu terra di confine tra i territori di Milano e Como. Il comune era diviso fra Lomazzo Milanese e Lomazzo Comasco e così anche le due chiese principali, suddivise fra diocesi di Como e di Milano. Dopo l’unione amministrativa nell’Ottocento, nel 1974  arrivò quella religiosa, col passaggio della chiesa di san Siro alla diocesi di Como.

Tra il 1249 e il 1286, lo spazio antistante l’edificio di culto ospitò i trattati della Pace di Lomazzo fra le Como e Milano. Ricordano l'intesa l’Arco della Pace e il Brolo di San Vito.
Dopo il crollo che interessò la preesistente struttura nel 1793, la chiesa fu ricostruita nelle forme attuali. L’edificio presenta pianta a croce greca, con navata unica e cupola con lucernario.

L’imponente facciata a salienti è opera di Simone Cantoni, uno dei massimi architetti neoclassici. Il prospetto è scandito da alte lesene e colonne ioniche, cui si intervallano nicchie con statue di santi, tra cui san Vito. Il portale principale è impreziosito da un bassorilievo mentre nella porzione superiore si colloca una vetrata artistica con finta balaustra. Corona la facciata un timpano con decorazione dentellata e statue sommitali. Slanciato il campanile, ultimato negli anni Trenta in forme neoclassiche. La cella è impreziosita da capitelli corinzi e piccole balaustre, mentre a copertura è posta una cupola simile a quella della chiesa.

Anche gli interni sono di gusto neoclassico, con decorazioni pittoriche di fine Ottocento. Uno degli altari laterali accoglie il venerato simulacro della Beata Vergine Addolorata.
La chiesa ospita varie opere dello scultore Francesco Somaini. Ricordiamo l’altare in stucco e il mosaico pavimentale che uniscono presbiterio e fonte battesimale, realizzati con l’architetto Luigi Caccia Dominioni.

© Foto: Alberto Monti - Opera propria, CC BY-SA 4.0
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