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Basilica di Sant'Abbondio, ex Monastero e ex chiesa dei santi Cosma e Damiano

25/03/2022
La Basilica di Sant’Abbondio risale al XI secolo, quando fu costruita su una preesistente basilica paleocristiana. Ai tempi della sua edificazione si trovava al di fuori dalle mura cittadine, lungo la Via Regina.
Dopo una breve parentesi classicheggiante, la basilica è tornata allo stile romanico grazie ad alcuni restauri di fine Ottocento e inizio Novecento.

L’imponente edificio si presenta con pianta rettangolare a cinque navate e due campanili gemelli nella zona absidale. Questa peculiarità, prettamente tipica della zona renana, contribuisce al senso di verticalità di tutta la basilica. Sobria la facciata a salienti, con paraste a scandire la superficie ed archetti pensili nel sottogronda.
Il portale d’accesso presenta strombature e tracce di un antico rivestimento.

I grandiosi e luminosi gli interni sono separati da numerose colonne, sormontate da una grande varietà di capitelli. Tra le pareti spoglie spiccano i bellissimi affreschi trecenteschi del presbiterio realizzati da un artista anonimo.
Tra numerose figure di santi e profeti, il ciclo raffigura un’Annunciazione, un Cristo Benedicente e scene della vita di Gesù. Dell’antica basilica paleocristiana si conservano invece le fondazioni, segnalate nel pavimento con lastre di marmo scuro e chiaro.

Accanto alla basilica si trova l’ex Monastero di Sant’Abbondio, oggi sede della facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi dell'Insubria. Il cenobio, costruito in epoca medievale, fu attivo sino alle riforme napoleoniche, per diventare poi Seminario teologico.

All’estremità del complesso si trova invece l’ex chiesa dei santi Cosma e Damiano. Datata al XI secolo, ebbe probabilmente origine sui resti di una basilica paleocristiana. La chiesetta è sconsacrata ma si riconoscono il portale d’accesso, sormontato da una lunetta, e l’abside semicircolare.
All’interno sopravvivono il soffitto a capriate lignee ed alcuni antichi affreschi.

©Foto: Capricornis crispus - Own work, CC BY-SA 4.0
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