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Chiesa dei santi Alessandro e Tiburzio

18/06/2021
La chiesa dei santi Alessandro e Tiburzio, forse già esistente al X secolo, ha origini molto antiche. Nel XIII secolo le fu affiancato un monastero, poi soppresso su decreto di San Carlo Borromeo. Dal XIV secolo la chiesa iniziò ad accrescere il suo legame con la famiglia Besozzi, che la porterà a diventare Capo di Pieve. Per sancire l’alto livello di prosperità, tra il 1618 e 1686 la chiesa fu ricostruita. Al progetto collaborò anche Giuseppe Bernascone “Il Mancino”.

La chiesa si presenta oggi con ampia navata, breve transetto e tre cappelle laterali. Chiaro esempio di barocco lombardo, vi si accede con una scalinata monumentale e un sagrato in pietre e ciottoli. La facciata è scandita da lesene e nicchie, tra cui si aprono il portone d’ingresso e le finestre nella sezione superiore.

Internamente è riccamente decorata con dipinti e stucchi. La volta a botte è affrescata mentre il pulpito e il coro lignei sono preziosamente intagliati. L’altare maggiore è un’opera viggiutese del Settecento con marmi policromi. Tra le cappelle, segnaliamo quella dedicata alla Madonna del Rosario, con esuberanti decorazioni in stucco, e la cappella di Santa Caterina, che conserva l’opera più antica della chiesa: un affresco frammentato del XVI secolo, con Santa Caterina e un altro santo non riconoscibile.

©Foto: Carlo Dell’Orto - Opera propria, CC BY-SA 4.0
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