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Il webinar affronta i temi della pianificazione urbanistica (ma anche territoriale e attuativa) nella stagione del presente, in cui gli strumenti urbanistici divengono anche i vettori delle politiche tese alla transizione ambientale e all’adattamento alla crisi climatica oltre che strumenti volti a fornire una risposta alla crisi abitativa e alle diseguaglianze territoriali.
Nel webinar verranno esaminate le norme di piani recenti pensate per dare spessore al passaggio da un’urbanistica ‘di disegno’ (volta primariamente ad assicurare un ordine alla crescita insediativa) a un’urbanistica di custodia, di innalzamento qualitativo (e di recupero). Un’urbanistica non semplicemente contenitiva (è ormai chiaro che non basta limitare il consumo di suolo) ma preordinata all’innalzamento dei livelli di urbanità diffusa (da garantire a tutti gli utilizzatori urbani), alla rigenerazione e all’indifferibile recupero di beni e contesti degradati (dai suoli contaminati ed ecologicamente improduttivi, agli ecosistemi sovrasfruttati, sino ai contesti urbani degradati).
Del pari verrà esaminato il ruolo decisivo e insostituibile degli accordi e delle figure della pianificazione attuativa in un quadro aperto alla negoziabilità del potere pianificatorio in vista di una maggior effettività delle previsioni urbanistiche e prestazionali. Da ciò la ricerca di modelli, schemi convenzionali (e valutazioni) ‘efficienti’, in grado di assicurare piena tutela agli interessi pubblici. Schemi che pongono seri problemi nella stagione del presente, in cui sono innumerevoli gli interventi non completati, con contenziosi relativi alle opere non eseguite e alle obbligazioni inadempiute.
L’obiettivo è la prefigurazione dell’itinerario che ogni comune deve percorrere verso un modello di pianificazione (non solo un modello di piano) fondato sulla conoscenza analitica dei beni oggetto di regolazione (suolo, paesaggio, tessuti urbani), flessibile, adattivo e rivedibile: un modello al quale allinearsi rapidamente, data la stringenza delle sfide che pongono il cambiamento climatico e il ritardo nell’innesco dei processi di rigenerazione.
Nel frattempo, il principio di indifferenza funzionale introdotto dal Salva Casa e la discussione sul Salva Milano rischiano di destrutturare ab intro la pianificazione urbanistica, la crisi dei concetti di zoning e di standard si è fatta evidente, perequazioni e compensazioni, pur rilanciate dalla legislazione regionale, stentano a trovare spazio.
Il tutto mentre la gestione dei residui di piano, di piani attuativi ‘incagliati’ (per difficoltà economiche o coalizionali), di pseudo-rigenerazioni (sovente inidonee a produrre gli effetti di ordine insediativo-ambientale-sociali esigibili) pone problemi che impegnano la gestione quotidiana degli uffici e dei professionisti, Profili risolti dalla giurisprudenza con soluzioni che meritano di essere conosciute nel dettaglio per ritrarne indicazioni operative (ad esempio rispetto alla concorsualità o rispetto alla diffusione della logistica o dei data center).
Sullo sfondo una nuova generazione di piani territoriali, imperniati sulla perequazione tra comuni, il recupero di ruolo orientativo ‘forte’ della VAS, i tentativi di rinnovare la legge urbanistica del ’42 e le prime sperimentazione di digital twin.
Innovazioni e temi attuali in materia urbanistica
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