Varano Borghi

COTONIFICIO E VILLAGGIO OPERAIO DI VARANO BORGHI

Gran parte dell’abitato di Varano Borghi è il risultato delle modifiche urbanistiche introdotte dalla famiglia Borghi, che in un solo secolo trasformò il borgo in un villaggio industriale. L’epoca dei Borghi iniziò nel 1819, quando Pasquale, capostipite della famiglia, acquistò un antico mulino sul torrente Brabbia e buona parte del territorio comunale per fondare un’attività cotoniera. Da lui prese avvio una fiorente industria che valse allo stabilimento riconoscimenti internazionali e il titolo di “Imperial fabbrica privilegiata”. L’attività fu ampliata nel corso degli anni, con l’aggiunta dei reparti di tintoria, candeggio e apparecchiatura. Furono le generazioni successive, i nipoti Luigi e Napoleone, a trasformare il piccolo paesino. Attorno alla fabbrica cotoniera vennero infatti creati convitti maschili e femminili, abitazioni operaie ed eleganti palazzine di gusto anglosassone per impiegati e dirigenti. All’interno di un articolato disegno sociale ed urbanistico, nacquero scuole, una linea ferroviaria, una caserma per i pompieri, un albergo e molti altri ambienti comunitari. La trasformazione promossa dalla famiglia Borghi coinvolse tutto il paese e promosse anche la costruzione della nuova chiesa del Divino Redentore e del cimitero. Anche per l’architettura della fabbrica, la famiglia pose grande attenzione all’estetica facendola decorare con fregi in mattoni, archi e cornici alle finestre. Una ricerca del bello che va dal luogo di lavoro ai luoghi residenziali e che fa di Varano un esempio singolare di borgo industriale. Dopo la costruzione del nuovo stabilimento con copertura in shed, nel 1913 terminò la "company town" della famiglia Borghi. Seppur vittima di alcune modifiche edilizie, Varano Borghi conserva un disegno e una geometrica gerarchia, sinonimi di un’accurata struttura sociale. Sono ancora ben riconoscibili i tratti neogotici – industriali, con l’ampio utilizzo del laterizio e delle modanature in cotto. Il Cotonificio è una tappa del Museo diffuso di Varano Borghi.

Contributi: Comune di Varano Borghi, Assessorato alla Cultura ©Riproduzione riservata