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UPEL CULTURA
› Chiesa di Santo Stefano Protomartire
Tradate
CHIESA DI SANTO STEFANO PROTOMARTIRE
Probabilmente già esistente nel XIII secolo, la
chiesa di Santo Stefano Protomartire
è frutto di una ricostruzione di fine Cinquecento. La conformazione attuale deriva da ulteriori ampliamenti successivi. Della struttura cinquecentesca si conservano le cappelle laterali di Sant’Antonio da Padova e San Giuseppe. Il corpo della parrocchiale riflette le diverse modifiche nel corso dei secoli ed è in laterizi, pietrisco a vista e intonaco. La chiesa si presenta oggi con pianta a croce latina, con navata unica e deambulatorio attorno al presbiterio semicircolare. All’incrocio tra la navata e il transetto si innalza una cupola. Molto bella la facciata barocca, con profilo a capanna e preceduta da un’ampia piazza. Il portale bronzeo, incorniciato da pregevoli stucchi, raffigura scene della
vita di Santo Stefano
ed è sormontato da una vetrata artistica. Delimitano la facciata due paraste con capitelli corinzi e un timpano barocco con sommità aperta. Sul fianco destro della facciata sorge il cinquecentesco campanile. La torre ha un un massiccio basamento in bugnato e una cupola a spicchi sulla sommità. La decorazione interna risale prevalentemente alla fine del XIX secolo. Le tele
Sant’Antonio da Padova
e il
Martirio di Santo Stefano
risalgono ad inizio Novecento. Del medesimo periodo è anche la rappresentazione di
Maria Bambina con Sant’Anna
del Taglioretti. La chiesa conserva anche un
Sant’Antonio Abate
tra santi datato al 1558. Nella cupola sono affrescati gli
Evangelisti
mentre nei medaglioni delle volte sono raffigurati episodi della vita del santo patrono. Gli affreschi rinascimentali del transetto provengono invece da altre chiese della parrocchia. Il presbiterio è stato realizzato negli anni Sessanta dello scorso secolo e presenta un ampio deambulatorio con volta a botte. Durante la ricostruzione del coro è stata aggiunta la
cappella di Sant’Agapio.
Con pianta rettangolare, la cappella presenta un’intera parete affrescata da Vanni Rossi.
Foto:
Rauenstein - Fotografia autoprodotta, CC BY-SA 3.0
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