UPEL CULTURA › Archeologia industriale a Sesto Calende


Sesto Calende

ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE A SESTO CALENDE


Mulini

La frazione Mulini è così chiamata per via dell’agglomerato di mulini che qui si sviluppò attorno alla Ca’ Gialda e alle “rogge molinari”. La scoperta di reperti della Cultura di Golasecca nella località attesta lo sfruttamento del fiume sin dall’antichità. La presenza dei primi mulini risale già al tardo medioevo. Il maggiore sviluppo si ebbe però dal XIX secolo. Oltre ai mulini per la lavorazione di granaglie e la macina di ciottoli di fiume, vi fu la fondazione di una grossa segheria. In passato vi erano anche mulini galleggianti che, ancorati a grossi massi, sfruttavano la corrente centrale del Ticino. I mulini rimasero in funzione sino ai primi decenni del XX secolo, quando nacquero le prima proto-industrie e l’energia elettrica subentrò all’energia idraulica. Nella zona rimangono alcuni tratti delle rogge molinare mentre alcuni mulini sono stati convertiti in abitazioni private o officine.

Punt da Fèer

Il Ponte di Ferro è uno dei simboli di Sesto Calende. Costruito nel 1952 mette in collegamento la riva lombarda con la riva piemontese proprio nel punto in cui il Ticino esce dal Lago Maggiore per riprendere il suo cammino verso il Po. Il precedente ponte in ferro, realizzato nel tardo Ottocento, fu distrutto durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Parco Europa

Il Parco Europa, nella frazione di Sant’Anna, è un’ampia area verde di circa 9 ettari che coniuga ambiente, memorie storica e archeologia industriale. Occupa infatti l’ex Idroscalo Militare di Sant’Anna, che veniva usato anche per ripescare gli idrovolanti del vicino cantiere aeronautico della S.I.A.I. Marchetti. Dopo un periodo di abbandono, l’area è stata acquisita dal Comune ed ha aperto al pubblico nel 2002. Nel progetto di trasformazione sono stati mantenuti parte degli opifici e una sezione della gru.

©Foto: Serafino Vaninetti - Opera propria, CC BY-SA 3.0 ©Riproduzione riservata