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Erba

CHIESA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI


Nei pressi della celebre Villa Amalia esisteva in passato l’importante convento di Santa Maria degli Angeli. Fu fatto costruire dai signori Galdo e Leone Carpani, nobili d’Incino, nel 1480. Terminato nel 1489, il cenobio ospitò i Frati Minori ed in seguito, dal maggio 1594, i Padri Riformati. La chiesa, annessa al convento, fu consacrata nel 1498 da un vescovo dell'ordine Francescano, il reverendo fra Guglielmo, frate minore e vescovo Segobiense. Nel giugno del 1798 il convento fu soppresso definitivamente e messo all'asta. Il nuovo proprietario lo convertì in villa. Nonostante l’opposizione degli abitanti, alla chiesa vennero tolte tutte le cappelle e il coro, conservando solo la navata centrale. L'antico complesso monastico ospita oggi il Liceo Carlo Porta. L'edificio è anche noto come chiesa di Sant'Antonio, poiché ogni 17 gennaio sul suo sagrato si celebra una grande festa dedicata al santo protettore degli animali. Dalla piazza, una scala conduce all'ingresso sormontato da un bel rosone. La bella facciata con dipinti neogotici risale al 1850 circa. L'interno della chiesa è ad una navata coperta da tetto ligneo sorretto da archi trasversali acuti. Le cappelle originariamente erano sei, successivamente divennero sette. La parete nella quale si apre l'arco trionfale è occupata dal grande affresco della Crocifissione della scuola di Bernardino Luini. Raffigura a sinistra l'incoronazione di spine, la preghiera nell'orto dei Getsemani e l'inizio della Salita al Calvario. A destra due scene post mortem: l'incredulità di San Tommaso e l'Ascensione. Un particolare curioso è la presenza dell'autore, frate Girolamo Cutica, tra i personaggi. Un’altra peculiarità è la rappresentazione del demonio che sovrasta il ladrone crocifisso sulla destra. Il prezioso altare è lo stesso dei tempi del convento: il tabernacolo con il tempietto ligneo dorato, è opera dei fratelli Torricelli di Lugano. Sulla parete laterale destra si trova un affresco raffigurante la Madonna col Bambino fra angeli musicanti: è datato 1496 ed è attribuito a Giovan Pietro di Cemmo. Sulla parete laterale sinistra si affaccia un elegante pulpito rinascimentale in marmo con raffigurata al centro una cicogna, recuperato dalla famosa abbazia di Chiaravalle.

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