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Erba

CHIESA DI SAN BERNARDINO | ARCELLASCO


L’oratorio dedicato a San Bernardino è situato in località Arcellasco. I promotori della costruzione furono alcuni terziari francescani arrivati dal Senese, la terra del Santo. Trascinatore del gruppo fu frate Baldassarre dei Grammatici, a cui dobbiamo l’edificazione dell'Oratorio, la dedicazione a San Bernardino e la decorazione pittorica a fresco quattrocentesca. Logiche conclusioni fanno presumere che in tale periodo si fosse creato un notevole interesse per l'edificio a seguito del fervore popolare di devozione al Santo senese.

   Storia

I documenti più antichi delle visite pastorali (2 settembre 1569 e 27 aprile 1574) riportano che la chiesa aveva in origine tre altari. Oltre a quello della cappella centrale, vi erano altri due altari laterali, uno dedicato alla Beata Vergine Maria e l'altro ai tre Magi. Gli ingressi erano due, il principale sulla facciata e l'altro laterale; la campana era situata centralmente sopra la porta principale. Le visite dei Delegati Arcivescovili Cermenati e Pessina (1579) e di San Carlo Borromeo (1574) mettono in evidenza un ambiente già decadente. Il pavimento è rotto, le pareti non imbiancate, le finestre senza grata e senza stamegna. Un secolo ancora più tardi troviamo la data di fusione della nuova campana (1674), che fa pensare ad una possibile ristrutturazione della chiesa. Da allora ad oggi si sono susseguiti sicuramente altri adattamenti. Nel 1957 sono stati scoperti degli affreschi sotto lo strato di calce e nel 1984 è stata ritrovata la mensa in sasso, ritenuta originaria, e ricollocata secondo le vigenti disposizioni liturgiche. Evidente quindi l'intervento, in epoca successiva, con il distacco dalla parete e probabilmente l'occultamento della mensa. Nel corso del XX secolo l’'edificio religioso ha subito diversi interventi di restauro sia rivolti alla struttura che, in anni recenti, alla decorazione pittorica ad affresco.

   L'oratorio oggi

La chiesa presenta una soluzione strutturale a navata unica, con soffitto a vista sostenuto da muri perimetrali e da due archi ogivali innestati nelle pareti laterali. Il vano absidale è a pianta quadra, con volta a botte ed un unico altare. Il campanile a vela e la sacrestia addossata al corpo principale delineano la configurazione odierna del monumento. Lo schema costruttivo, molto semplice, è allineato ai canoni del repertorio tardo-gotico, ancora predominanti nel periodo della sua edificazione (metà '400). La decorazione parietale predominante nella chiesa è quattrocentesca, realizzata in fasi successive, con un'aggiunta cinquecentesca e tre settecentesche. Gli affreschi del vano absidale sarebbero stati eseguiti con questa attendibile successione: Cristo nella mandorla, Crocifissione, Quattro Santi. Sulla parete alla sinistra della pala dell'altare si nota la figura di San Bernardino, cui la chiesa è dedicata. L'ultimo affresco in ordine di esecuzione è datato 1459, pertanto gli altri due risultano essere antecedenti. Il ciclo di affreschi dell'arco principale è in sequenza: Adorazione dei Magi, Annunciazione, Crocifissione (settecentesca). Non vi sono datazioni di riferimento ma si ritiene che l'Adorazione dei Magi, in gotico internazionale, sia collocabile in un periodo molto prossimo a quello del vano absidale. Più maestri d'identità sconosciuta partecipano alla decorazione quattrocentesca della chiesa avvenuta in fasi distinte ma sicuramente collocabili nella seconda metà del XV secolo.

Contributi: Museo Civico di Erba – Progetto PCTO ©Riproduzione riservata