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Rovello Porro

SANTUARIO DELLA BEATA VERGINE DEL CARMINE


Il Santuario della Beata Vergine del Carmine, anticamente intitolato a Santa Maria della Lura, risulta esistente già al XIII secolo. Data la posizione isolata però, l’edificio di culto era spesso abbandonato. Nel 1519, quindi, la gestione del santuario fu affidata ai Carmelitani di S. Maria del Carmine in Milano. Soppresso il convento nel 1653 per decisione papale, fu istituita una cappellania su richiesta della famiglia Pagani. Alla morte dell’ultimo discendente, l’ente ecclesiastico passò all’avvocato Carlo Giuseppe Porro. Dopo alcuni restauri ed ampliamenti nel corso del XIX secolo, tra il 1925 e il 1929 il Santuario fu completamente ricostruito nelle forme attuali. L’edificio si sviluppa su una pianta a croce latina, con tre navate e cupola su tamburo all’incrocio col transetto. L’interno è coperto da volte mentre il presbiterio termina con una piccola abside semicircolare. Graziosa la facciata, introdotta da un lungo sagrato alberato. Il prospetto, con profilo a capanna, presenta una decorazione bicromatica data dal rosso del mattone a vista e l’intonaco di colore chiaro. Lesene binate delimitano la facciata, con al centro il portale con protiro aggettante e timpano sommitale. Alle spalle del Santuario emerge il tiburio ottagonale con lanterna centrale ed alta cuspide. Accanto all’ingresso si conserva la Cappella Porro, dove sono sepolti diversi esponenti della famiglia. La decorazione interna è frutto di più campagne, realizzate nella prima metà del XX secolo. Ricordiamo il pregevole ciclo di affreschi di Vanni Rossi raffiguranti la Madonna del Carmine, i Misteri del Rosario, le Virtù ed il Coro angelico. L’altare maggiore, rinnovato nel 1995, ospita una statua lignea della Madonna del Carmine, donata nel 1677 dal marchese Cesare Pagani.

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