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Limido Comasco

CHIESA DI SANT’ABBONDIO | LIMIDO


Di origine medievale la chiesa di Sant’Abbondio, citata da Goffredo da Bussero nel suo Liber Notitiae Sanctorum Mediolani tra le chiese della Pieve di Appiano. Divenuta insufficiente alle esigenze della comunità, fu abbattuta e ricostruita negli anni Trenta del Novecento. Progettata da Ugo Zanchetta, la parrocchiale si presenta oggi con pianta a navata unica rettangolare, abside semicircolare, cappelle laterali e loggia in controfacciata. Imponente la facciata, in stile razionalista e con profilo a capanna. La struttura verte intorno ad un alto arco a tutto sesto, che ingloba la porzione centrale arretrata. Ai lati si collocano due brevi contrafforti a vela, che si sviluppano sino a metà altezza. La superficie è interamente in laterizi a vista ed interrotta solo dalle fasce marcapiano e dalla cornice del timpano sommitale. Il portale è in pietra e sormontato da una grande vetrata policroma semicircolare con soggetto mariano. Ulteriori moduli vetrati si aprono sui lati, dove si trovano anche aperture ad arco a tutto sesto. Corona la facciata un timpano sommitale. Dal lato nord-est si eleva il campanile, realizzato tra il 1930 e il 1933. Il fusto riprende la decorazione del prospetto, con superficie in laterizi e finiture a intonaco bianco. La cella campanaria è sormontata da un semplice volume rettangolare. Gli interni coniugano antico e moderno. L’apparato decorativo principale risale al 1954 ed è stato realizzato da Camillo Dossena. Si conservano, inoltre, elementi ed arredi provenienti dall'antica chiesa. Tra questi tele e dipinti, un elegante pulpito di metà Seicento, balaustre in marmo, altari laterali e vari arredi lignei nella sacrestia. L’aula, illuminata da numerose vetrate policrome, termina in un presbiterio rialzato con arredi e statue in marmo bianco. Sulla parete di fondo vi è un grande affresco raffigurante angeli e santi mentre la volta presenta una decorazione a finti lacunari sui colori del giallo e del blu. Nella porzione superiore delle pareti si collocano una Crocifissione e un’Ultima cena, dipinti su lastre in mattoni.

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