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UPEL CULTURA
› Palazzo Gallio
Gravedona ed Uniti
PALAZZO GALLIO
Sulla riva del lago si colloca
Palazzo Gallio
, imponente ed elegante dimora di fine Cinquecento. Anche noto come “Palazzo delle Quattro Torri”, l’edificio sorge in posizione strategica su un promontorio roccioso a nord dell'abitato di Gravedona. Riconosciuto come Monumento Nazionale, il palazzo è oggi sede della Biblioteca Comunale di Gravedona e di mostre e manifestazioni culturali. Lo stabile accoglie anche gli uffici della Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio.
Storia
Il complesso è stato eretto a partire dal 1586 per il cardinale Tolomeo Gallio “Conte e Signore delle Tre pievi di Gravedona, Sorico e Dongo”. Il progetto è storicamente attribuito a Pellegrino Tibaldi ma è più probabile che la paternità spetti all’architetto Giovanni Antonio Piotti. È certo, invece, che il palazzo fu ultimato dopo il 1607, anno della morte del cardinale, e che fu costruito sui ruderi di una fortificazione altomedievale. Resti del castello sono incorporati, e visibili, nel muro di cinta. Nel 1607 il palazzo passò quindi ai duchi d’Alvito, nipoti del porporato, che mantennero il feudo fino alla fine del Settecento. All’estinzione del ramo, il palazzo passò alla famiglia Del Pero e una parte della dimora fu utilizzata come opificio. Nel 1898 i beni dei Del Pero furono messi all'asta; il complesso passò quindi ai Frova, alla signora Ada Toni vedova Company ed, in ultimo, a Rodolfo Hibsch. Nel 1983, infine, Palazzo Gallio fu acquistato dalla Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio, che diede il via agli interventi di restauro.
Descrizione
Il palazzo si sviluppa da una pianta quadrata per tre livelli e presenta quattro massicce torri angolari. Lo spazio interno è organizzato attorno un enorme salone centrale alto due piani, che attraversa la struttura e collega due logge aperte sui fronti meridionale e settentrionale. Le due facciate, che affacciano sul lago e sul giardino, si caratterizzano quindi per tre ordini di finestre con triplici loggioni. Ulteriori logge, aggettanti, coronano le quattro torri. Maestoso anche l’ingresso, che avviene tramite un elaborato portale in pietra lungo la Via Regina. Imponente il salone centrale a doppia altezza, con volta a schifo, cornice in stucco e alcuni ritratti. Dai lati si accede alla loggia affacciata sul lago e alle sale del piano nobile, che conservano arredi lignei. Da ricordare anche la scala principale, decorata con cornici in pietra a motivi geometrici. Dati i vari passaggi di proprietà, poco rimane del bel giardino terrazzato digradante verso il lago, trasformato all'inglese durante l'Ottocento. Il parco è però arricchito da numerosi esemplari di camelie, che danno vita all’annuale Mostra delle Camelie nei mesi primaverili.
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