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Eupilio

TORRE DI MOLVESIO E CASTELLO DI GALLIANO | GALLIANO


Poco sopra la chiesa di San Vincenzo, si conserva l’imponente Torre di Molvesio, anche detta della Ghita. Il torrione, insieme al Casino delle Fate, è la testimonianza più antica e rilevante del Medioevo nel territorio di Eupilio. Attestata al XII secolo, la fortificazione aveva funzione difensivo-militare sul Segrino. Dell’antica costruzione oggi rimane una struttura rettangolare in blocchi di pietra squadrati che si eleva per due livelli. La torre conserva l’ingresso e tre finestre sul lato est-ovest. Sul versante meridionale, invece, si osservano tracce di una merlatura. La torre, di proprietà privata, non è visitabile. Se la natura prettamente militare era svolta dalla Torre della Ghita, quella signorile era invece assolta dal Castello di Galliano. Il maniero, oggi scomparso, è attestato sin dal XV secolo. Alcune strutture architettoniche di Galliano, inoltre, ne ricordano l’esistenza. Il Castello altro non era che un palazzotto fortificato, con qualche capacità difensiva ma destinato perlopiù a residenza. Era abitato dai Carpani, padroni di Galliano e, dalla metà del Seicento, anche feudatari di tutto il territorio che compone Eupilio. La famiglia ebbe un ruolo rilevante come mecenate delle vicine chiese. Durante la campagna decorativa della chiesa di San Giorgio, ad esempio, è probabile che il pittore Giovanni Andrea de Magistris sia stato ospitato proprio presso il castello.
Romanzo Biffi Alla torre è legato il romanzo storico-popolare “La Ghita del Carrobbio” di Giacomo Biffi. Scritto nell’Ottocento, narra le vicende di Margherita Sebregondi, giovane fanciulla in fuga che si rifugia nel territorio di Eupilio.

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