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Castelnuovo Magra

PALAZZO DEI VESCOVI DI LUNI – CASTELLO DI CASTELNUOVO MAGRA


II Castello o Palazzo dei Vescovi di Luni accoglie i visitatori all'ingresso del paese. L'origine del maniero è contemporanea alla fondazione del paese quando, dopo la caduta dell’Impero Romano, tutto il territorio fu assoggettato al controllo dei conti-vescovi di Luni. La fondazione del primitivo nucleo di Castelnuovo, detto “Borghetto”, si attesta fra il 1187 e il 1203.

   Storia

Nel 1229 il borgo, sorto intorno all’allora Castello di Santa Maria, venne cintato da nuove mura mentre sul finire del XIII secolo il palazzo vescovile divenne fortilizio. Nel Trecento Castelnuovo passò sotto il potere fiorentino, col Marchesato di Fosdinovo dei Malaspina, mentre nel Cinquecento risulta incluso nella Repubblica di Genova. In questi secoli il castello fu convertito all’uso militare-difensivo, con l’aggiunta della torre circolare, adibita a deposito di munizioni, e dei beccatelli in quella quadrangolare. Caduto in disuso, il forte fu progressivamente demolito per riutilizzarne i materiali altrove, in particolare per la costruzione di case. L’ultimo prelievo, autorizzato, avvenne nell’Ottocento per la costruzione del coro della chiesa di Santa Maria Maddalena.

   Descrizione

L’antico maniero era composto da vari corpi di fabbrica, fra cui il mastio e la più piccola torre circolare. Nei locali interni si trovavano sale di rappresentanza, alloggi per le truppe, una cappella interna ed una macina. Oggi restano solo le due torri e porzioni di mura perimetrali. La Turris Magna, ben riconoscibile da lontano, mantiene il coronamento di beccatelli in arenaria, mentre la torretta circolare è decorata con beccatelli in laterizio. Sull'area un tempo occupata dalla fortezza, infine, si trova Piazza Querciola. La Torre, completamente restaurata ed aperta al pubblico, è oggi sede di mostre ed eventi.
La Pace di Castelnuovo Castelnuovo Magra è anche legato alla figura di Dante Alighieri, che nel 1306 fu ospitato nel palazzo Vescovile come mediatore di pace fra il marchese Franceschino Malaspina di Mulazzo e il conte-vescovo di Luni Antonio Nuvolone da Camilla. La Pace di Castelnuovo mise fine ad una lunga serie di conflitti tra i Vescovi di Luni e i Marchesi Malaspina e aprì un nuovo corso alla storia locale. I documenti originali dell'epoca, conservati presso l'Archivio di Stato della Spezia, testimoniano l'effettiva presenza di Dante nelle terre Lunigiane. Il territorio della Lunigiana era in parte governato dal Vescovo-Conte e in parte dai Malaspina. I confini dei due feudi, però, non erano nettamente separati ed in alcune terre i diritti feudali coesistevano. Il clima di ostilità era così degenerato in due guerre. Dopo anni di violenza, era necessaria la fine del conflitto e si cercava quindi un negoziatore che venisse accettato dalle due parti. Nel 1306 Dante Alighieri era in esilio e si trovava in Lunigiana, ospite proprio presso Franceschino di Mulazzo. I Malaspina erano infatti legati da rapporti di parentela e vincoli politici con gli Scaligeri, che a Verona avevano ospitato il Sommo Poeta. I documenti che testimoniano la mediazione di Dante in terra di Lunigiana sono datati 6 ottobre 1306 e redatti dal notaio Giovanni di Parente di Stupio. Il primo atto, redatto a Sarzana, tratta della procura dell’incarico. Il secondo, stilato a Castelnuovo presso la sala del palazzo episcopale alla presenza di vari testimoni, è il vero e proprio Trattato di Pace. Le clausole della pace, fra cui la restituzione di tutte le terre occupate e il libero esercizio dei diritti sui territori su Brina e Bolano, furono applicate con solerzia. I rapporti tra il Vescovo Antonio da Camilla e i Marchesi rimasero da allora sempre amichevoli. Addirittura il metropolita nominò Franceschino di Mulazzo suo esecutore testamentario e, alla sua morte, fu scelto Gherardino Malaspina dei marchesi di Filattiera come successore del vescovato. Per saperne di più: Comune di Castelnuovo Magra  

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