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Borca di Cadore

VILLAGGIO ENI | CORTE


Lungo il versante nord-est del monte Antelao si sviluppa il Villaggio ENI di Corte, costruito tra il 1954 e il 1963 per volontà di Enrico Mattei. Il fondatore dell'ENI volle, infatti, un villaggio turistico per ospitare i propri dipendenti durante le loro ferie. Il progetto seguì la costruzione della “città ideale” di Metanopoli a San Donato Milanese e fu un atto pioneristico nel welfare aziendale. Il Villaggio ENI è anche un simbolo di sostenibilità ambientale, poiché tutto il complesso è costruito in armonia con la montagna e la natura. Il progetto fu realizzato dall’architetto Edoarco Gellner, che scelse per la costruzione un’area alle pendici del Monte Antelao, ben esposta ma con poca vegetazione. Solo una parte dell’idea iniziale fu però realizzata, perché la prematura ed improvvisa morte di Mattei nel 1962 rallentò i lavori.

   Il Villaggio

Oggi il complesso si compone di 280 villette, una grande Colonia, un residence, una moderna chiesa e un Campeggio con tende permanenti. Tutto il villaggio è ben integrato nell’ambiente alpino. Gellner, critico dell’abusivismo edilizio, volle infatti un risultato che fosse in perfetta armonia con la natura. La scelta di un’area con poca vegetazione permise di piantumare numerosi alberi attorno alle casette. Questi, crescendo, hanno circondato il villaggio, celandolo alla vista. Inoltre, le villette hanno uno sviluppo orizzontale e sono costruite seguendo l’andamento digradante verso valle, mentre tutti i cavi elettrici sono stati interrati. Le case sono di diverse dimensioni e tipologie e, pur in linea con l’architettura moderna degli anni Sessanta, ricordano lo stile montano. La maggior parte è in cemento a vista ma molti sono i dettagli in roccia e legno. Le grandi vetrate, invece, legano interno ed esterno, facendo godere appieno della vista sulle Dolomiti. Nella parte più alta del villaggio si trova il Campeggio, composto da tende permanenti. Le costruzioni presentano una struttura triangolare e si compongono di un unico volume. Infine la Colonia, che si distingue dal tributo montano: è qui che la sperimentazione architettonica raggiunge il culmine, con ampi spazi e l’utilizzo dei colori, prettamente primari. Il complesso è oggi al centro di iniziative di riqualificazione e valorizzazione grazie al ProgettoBorca, il cui scopo primario è la riattivazione permanente del Villaggio. Il Progetto organizza visite guidate al sito.

©Foto: Giacomo De Donà, ProgettoBorca ©Riproduzione riservata