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Mirandola

CASTELLO DEI PICO


Nel cuore storico di Mirandola, su un lato di Piazza Costituente, si trova il Castello dei Pico.

   Storia

Le prime notizie storiche del castello risalgono al XIII secolo ma non si esclude l’esistenza di una primitiva rocca in epoca longobarda. Il maniero, infatti, si trovava in una posizione strategica lungo la via che collegava la Germania con Roma. Ampliato nel 1306 da Giovan Francesco I Pico, fu in seguito rivisitato dai discendenti, sino a diventare un’importante e temuta fortezza. Nel Cinquecento acquisì anche la fama leggendaria di castello inespugnabile, forse grazie alla costruzione di un imponente Torrione. Il maniero fu anche un’elegante reggia, con preziose opere d’arte e ospiti di rilievo, quali papa Giulio II, l'imperatore Leopoldo e Francesco Stefano di Lorena. Da ricordare anche l'esponente più conosciuto della dinastia: il filosofo e umanista Giovanni Pico della Mirandola, ideatore del Discorso sulla dignità dell’uomo, "Manifesto" del Rinascimento italiano. Nel 1711 terminò il regno della famiglia Pico su Mirandola ed iniziò il declino del castello. La città passò al casato degli Este e nel 1714 la rocca fu devastata dall’esplosione dell’alto torrione, forse a causa di un fulmine che incendiò la polveriera. Gran parte delle strutture ancora esistenti furono in seguito demolite sul finire del Settecento per ordine dei Duchi di Modena.

   Il Castello

Del castello restano alcune porzioni, fra cui il bel portico seicentesco del Palazzo Ducale e la sontuosa facciata della Galleria Nuova. I viali alberati della circonvallazione ricordano invece il tracciato delle antiche mura di Mirandola, abbattute nel XIX secolo. La massiccia costruzione merlata che si affaccia su Piazza Costituente risale invece agli anni Trenta del secolo scorso, quando si tentò di ricostruire l'antico torrione. Più nulla resta dei pregevoli dipinti e affreschi che ornavano le sale del castello e la Galleria, in parte distrutti ed in parte trasferiti altrove. Dopo anni di profondo abbandono, nel 2006 il Castello è stato riaperto al pubblico come sede museale e centro culturale. Purtroppo il terremoto del 2012 lo ha reso nuovamente inagibile. Dopo i primi lavori di messa in sicurezza,  è in corso il suo recupero.

   Il Museo Civico

All’interno del Palazzo Ducale di Alessandro I Pico si incontrava l’ampia e luminosa Sala dei Carabini, destinata a sede del Museo Civico. Il polo, attualmente chiuso in seguito al sisma del 2012, comprendeva una vasta collezione che raccontava la storia di Mirandola e della signoria dei Pico. Il percorso museale si articolava in dodici sezioni. Particolarmente consistente la quadreria, con in prevalenza dipinti e ritratti della famiglia Pico ed opere di Sante Peranda, pittore ufficiale della casata. La sezione archeologica ospitava reperti dell'età del Bronzo ma anche ceramiche, vasi e maioliche dell'alto medioevo e dell'età rinascimentale. Nella sala della numismatica erano esposte monete di origine romana e della Zecca dei Pico della Mirandola, attiva fra Cinquecento e Settecento. Altre sezioni erano dedicate al casato dei Pico, ai principi della casa d'Este e all’umanista Giovanni Pico della Mirandola. La collezione comprendeva anche mappe storiche, cimeli militari, reliquiari e dipinti provenienti dalle chiese cittadine ed antichi arredi. La Galleria Nuova Lungo il viale della circonvallazione si conserva la Galleria Nuova, antica quadreria della famiglia Pico. Costruita nel XVII secolo dal Duca Alessandro II Pico, si compone di un elegante loggiato con decorazioni in bugnato ed ampie serliane. Dopo i restauri, dal 2006 la Galleria ospitava un centro culturale ed un auditorium. Le prigioni Nei sotterranei di Palazzo Ducale, in quelle che erano le prigioni, nel 2006 furono ricavati due ampi spazi espositivi, che accoglieva antichi documenti della dinastia Pico.

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