UPEL CULTURA › Mulini di Baggero e altri


Merone

MULINI DI BAGGERO E ALTRI


Dalla seconda metà dell’Ottocento sul Lambro si svilupparono numerose manifatture. Lo sfruttamento delle sue acque era una pratica comune da diversi secoli ma con l’avvento della Rivoluzione Industriale magli e industrie si moltiplicarono. Nel tratto di Merone, a quell’epoca, si contavano dieci mulini. Sull’Isola di Baggero si trovano i Mulini di Baggero, attivi dal 1722 per la lavorazione di grano, olio e filati. Istituiti da un gruppo di monache benedettine, passarono in seguito ad alcune famiglie nobili. Inattivi dagli anni Sessanta, oggi i Mulini rivivono grazie ad un progetto di recupero e riqualificazione. L’edificio, in mattoni e pietre di fiume, ha una forma rettangolare con sviluppo su diversi livelli. Lungo il canale di derivazione si conserva l'impianto delle quattro ruote idrauliche in ferro mentre poco rimane degli interni. L’ambiente, però, è stato convertito in un museo permanente, con attrezzi contadini ed utensili impiegati nelle lavorazioni, mentre altre sale sono disponibili per eventi. Il mulino, col supporto di una micro centrale idroelettrica, produce anche energia rinnovabile per l’Isola di Baggero. La località Maglio deve il nome all’esistenza di numerosi magli fin dall’epoca medievale. Il Mulino del Maglio risale invece al XIX secolo, quando era impiegato come setificio e per la lavorazione di grano ed olio. Il complesso, composto da più corpi di fabbrica, si sviluppava sulle due sponde del fiume. Gli edifici ad est, quasi completamente trasformati, sono oggi impiegati in attività industriali. Negli stabili ad ovest, invece, si riconoscono alcuni elementi originali. Poco a valle dopo i Mulini del Maglio, si trova il Mulino Crotta. Posto parallelamente al corso del Lambro, si componeva di un unico edificio isolato, con pianta rettangolare e sviluppo su due piani. Impiegato per la macina del grano, è oggi abitazione. All’imbocco del Cavo Diotti, infine, si trova il Mulino Stallo, attivo per la lavorazione del grano e la torcitura d’olio. Unico edificio isolato, si sviluppava su una pianta irregolare.

©Foto: Ecomuseo Laghi Briantei ©Riproduzione riservata