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Mantova

TEMPIO DI SAN SEBASTIANO


Situato in una posizione decentrata rispetto ai centri di potere dei Gonzaga, il tempio è dal XX secolo adibito a famedio dei caduti mantovani. La costruzione della chiesa, su un progetto di Leon Battista Alberti, iniziò nel 1460 e terminò nel 1529. Concepita come un edifico rigoroso e solenne, su due piani e con pianta greca, è uno dei primi esempi di chiesa a pianta centrale del Rinascimento. Esternamente ricorda un tempio, con architrave spezzato, timpano e un arco siriaco. La parte superiore è originale, con un impianto centrale cubico, da cui partono i tre bracci delle absidi semicircolari, con soffitti a volta a crociera. Nella parte inferiore si trova una chiesa semi-interrata, con un’impostazione speculare al tempio superiore. Tra il 1922 e il 1926 la chiesa fu sconsacrata, separata dal convento e soggetta a un dibattuto restauro. L’accesso principale fu infatti sostituto da due scalinate frontali, destinando l’ingresso originale, che si conserva ancora a sinistra sotto delle logge, ad un ruolo secondario. Per creare la nuova apertura anche le cinque aperture furono modificate e due delle antiche finestre fungono oggi da portali. Queste modiche non hanno però alterato l’austera immagine complessiva voluta da Leon Battista Alberti.

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