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Canzo

BASILICA DI SANTO STEFANO PROTOMARTIRE


Nel centro di Canzo si trova la Basilica di Santo Stefano Protomartire, la cui esistenza è documentata sin dal 1398. L’edificio attuale, però, è stato costruito nella prima metà del Settecento. Il cardinale Pozzobonelli, che consacrò la chiesa nel 1752, restò così colpito dalla sua magnificenza da concedere il titolo di “basilica”. Oggi la chiesa si presenta con orientamento nord-sud e uno sviluppo ad unica navata con presbiterio finale. Sui lati si sviluppano quattro cappelle mentre l’ambiente centrale è scandito in tre campate da lesene. Sopraelevata rispetto al livello stradale, la basilica è introdotta da una breve scalinata ed un ampio sagrato balconato. L’imponente facciata ha un impianto barocco, con andamenti concavi e convessi ed un alto cornicione che spezza la verticalità delle lesene con capitelli corinzi. Nella sezione inferiore si trovano gli accessi: il portale centrale è sormontato da un ricco frontone semicurvo, mentre le due entrate laterali presentano frontoni triangolari. Al centro della porzione superiore si apre una vetrata policroma mentre , sui due lati, si collocano le statue di santo Stefano e san Miro. Il prospetto termina con un timpano barocco ad elisse con croce in ferro sommitale. Dal fianco ovest si innalza il campanile ottocentesco con cupola in bronzo. Il progetto originale, firmato dall’architetto Giuseppe Bovara, prevedeva la costruzione di due campanili angolari gemelli ma fu approvata la creazione di una singola torre. Il ricco apparato decorativo interno si compone di affreschi, eleganti stucchi dorati, superfici in finto marmo e vaire balaustre in controfacciata e sugli altari. La chiesa conserva tre statue marmoree di Elia Buzzi, qui collocate tra il 1761 e il 1767. Raffigurano la Madonna del Rosario, san Bernardo da Mentone e sant’Antonio Abate e solo collocate nelle rispettive cappelle laterali. La cappella del Santo Crocifisso, invece, custodisce un antico Crocifisso ligneo del XVI secolo. Sulle pareti delle cappelle si trovano dipinti di santi e scene bibliche. Tra gli affreschi ricordiamo l’Ordinazione di Santo Stefano, Gesù che cammina sulle acque ed il Martirio di Santo Stefano nella volta della navata mentre nella volta del presbiterio sono raffigurati la Gloria di santo Stefano e la Trinità. L’area presbiteriale è introdotta da due antichi pulpiti e delimitata da balaustre in marmo. Al centro si colloca l’altare maggiore in marmi policromi realizzato da Nunzio Taragni. Da ricordare anche l’organo del 1828, costruito dalla ditta Serazzi di Bergamo. Lo strumento si colloca a sinistra nello spazio balconato sopra uno dei confessionali in marmo. Di fronte alla chiesa si trova la vecchia Società Operaia Muto Soccorso. Ex sede dell’asilo infantile e della biblioteca comunale, ospita oggi mostre d’arte. Poco distante si colloca l’antico portico del mercato: una struttura aperta con cinque arcate per lato e pavimentazione in granito. Su alcune lesene si mantengono gli anelli in ferro per legare il bestiame. Alle spalle del portico - in via Risorgimento - si trova la casa natale di Filippo Turati, ricordato con una lapide.

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