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Asso

CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA


La chiesa di San Giovanni Battista è la prepositurale di Asso. Situata nel centro storico, è stata eretta fra il 1641 e il 1675 su una preesistenza. L’esistenza dell’antica chiesa, con la medesima intitolazione, è documentata al 1018. L’edificio era inoltre citato nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero fra le dipendenze della pieve di Asso. Nulla rimane della chiesa originaria, demolita nel 1634. La prepositurale presenta aula a navata unica, con quattro cappelle laterali e presbiterio con abside semicircolare. Un’elegante scalinata introduce la ricca facciata principale, rifinita nel 1962. La superficie è scandita in due ordini da un alto cornicione e suddivisa da coppie di lesene in serizzo con capitelli ionici. Al centro si staglia l’alto portale, con cornice in pietra e trabeazione sommitale. Ai lati, invece, nicchie vuote con frontoni semi-curvi e due lapidi che ricordano Papa Pio XI e suo zio, don Damiano Ratti. Speculare la decorazione superiore, fatta eccezione per la scelta di frontoni triangolari e della vetrata artistica. Coronano il prospetto un timpano triangolare aperto e volute alle estremità. Dal fianco destro si innalza il campanile, eretto fra il 1598 e il 1639 su richiesta di San Carlo Borromeo in occasione della visita pastorale. L’alta torre, con rivestimento in pietra viva, mostra serliane nella cella campanaria e cuspide conica su tamburo ottagonale sulla sommità.
Gli interni
Grandioso l’apparato decorativo interno, ultimato nel 1933 in stile barocco. Alle pareti si conservano pregiati oli su tela, fra cui un’Annunciazione – posta nella medesima cappella, realizzata nel 1570 circa da Giulio Cesare Campi. Del XVII secolo sono invece un Battesimo di Cristo di autore ignoro e la pala d’altare, attribuita a Carlo Francesco Nuvolone. L’opera raffigura Santa Marta, Santa Maddalena e San Lazzaro che liberano la città di Tarascona dal drago. Sono del novecentesche, infine, le opere di Fausto Codenotti raffiguranti Santa Margherita e San Vincenzo de' Paolo. Da ricordare anche gli affreschi: la Predicazione di San Giovanni Battista nel deserto, La fuga in Egitto e La cacciata dal paradiso terrestre sono opere ottocentesche di Raffaele Casnedi. Magnifico il monumentale altare maggiore ligneo, datato al 1685 e di autore ignoto. Con sviluppo in forma di tempio, presenta giochi policromi e decorazioni intagliate, fra cui la raffigurazione di un’Ultima Cena nella nicchia sopra il tabernacolo. Sulla sinistra si colloca il pulpito, che mostra la medesima decorazione del ciborio e gli Evangelisti impiegati come cariatidi. In legno intagliato nero e dorato, è stato realizzato nel 1685 da Fedele Pirovano. Da citare, infine, l’organo Zanin, donato nel 1991 dal pittore Salvatore Fiume, e una pietra rosa con inciso il monogramma di Gesù, superstite della primitiva chiesa.

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