La chiesa di Santa Maria della Purificazione è stata costruita a partire dal XV secolo su una preesistente cappella. Detta anche chiesa nova, è il monumento storico artistico più rilevante di Caronno Pertusella. L’area su cui si trova la chiesa è stata frequentata sin dall’età tardo-romana e sicuramente per tutti i secoli del Medioevo. Le indagini archeologiche hanno portato alla luce alcune sepolture in punti diversi della navata. Curiosa la scoperta di un piccolo bovino, che custodiva nella bocca una moneta d’argento della prima metà del XIII secolo.
La chiesa era legata al Monastero femminile di San Pietro e sede della “Scuola di Carità”, una confraternita gestita dalle monache e dalla famiglia Omati. Grazie a questi influssi, il complesso godette di diversi privilegi, oggi visibili nelle preziose decorazioni cinquecentesche. Lunga e slanciata, la chiesa conserva l’impianto cinquecentesco, con un’unica aula affiancata dalle cappelle laterali di sant'Anna e santa Caterina. Il presbiterio e l’abside sono più bassi rispetto al corpo centrale. Sobria la facciata a capanna, con lesene laterali, ingresso con frontone e monofora con vetrata policroma affiancata da due nicchie. Corona la superficie un timpano triangolare. I portali sono sormontati da frontoni triangolari. Dal presbiterio si eleva il campanile cinquecentesco, probabilmente impiegato come torre civica.
Gli interni conservano pregevoli affreschi, fra cui un frammento del XIV secolo superstite dell’antica cappella di Santa Maria. La pala dell’altare e gli affreschi del presbiterio costituiscono la parte più rilevante dell’intero complesso. La tela è del 1560: opera di Bernardino Campi, ritrae Maria che presenta Gesù al Tempio. Del 1566 sono invece gli affreschi di Giovanni Paolo Lomazzo, che rappresentano episodi dell’infanzia di Gesù. Si riconoscono la Natività, l’Adorazione dei Magi, lo Sposalizio di Maria Vergine e la Fuga in Egitto. Uno dei re Magi è impersonato dal committente Cesare Omati, mentre uno dei volti dei pretendenti dello sposalizio sembrerebbe essere un autoritratto di Lomazzo.
Nella lunetta dell'arco trionfale, infine, è raffigurata una Gloria di Maria Assunta mentre sui lati si riconoscono San Carlo Borromeo e San Biagio. Questa decorazione, realizzata ad inizio XVII secolo, è attribuita alla bottega di Giovanni Battista Avogadro.
Nella piazza della chiesa si trova l’edicola della Madonna del Latte. Datata al XVII - XVIII secolo, fu probabilmente edificata attorno al preesistente affresco della Madonna del Latte riferibile alla bottega dell’Avogadro.
© Foto: Giuliano Corti - Opera propria, CC BY-SA 4.0 © Foto: CP Madonna della Visitazione ©Riproduzione riservata