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› La bozza del nuovo decreto di certificazione del “Fondone Covid”
NEWS
La bozza del nuovo decreto di certificazione del “Fondone Covid”
17/03/2021
È disponibile la bozza del nuovo
Decreto
di certificazione del c.d. “Fondone Covid”, che sostituisce integralmente il Decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministero dell’interno, n. 212342 del 3 novembre 2020 e i relativi allegati. Il documento recepisce le modifiche annunciate dalla RGS nelle
FAQ
pubblicate in data 21 gennaio 2021. Il modello COVID-19 allegato ha la finalità di raccogliere, come noto, tutte le informazioni relative alle maggiori/minori entrate e maggiori/minori spese di ciascun ente locale connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, al netto delle risorse assegnate a vario titolo dallo Stato a ristoro delle perdite subite e delle maggiori spese. Tra le novità di rilievo si segnalano l’inserimento, nella parte entrate del modello, delle colonne a1) – “Accertamenti di natura straordinaria/Rettifiche 2020” e b1) – “Accertamenti di natura straordinaria/Rettifiche 2019”, destinate ad accogliere, rispettivamente, l’importo (con segno positio) della quota parte degli accertamenti 2020 e 2019, di cui alle colonne (a) e (b), derivante da entrate straordinarie che hanno interessato il bilancio dell’ente nell’esercizio considerato. Il sistema riporterà, in automatico, per ciascuna voce interessata, la differenza tra i dati gestionali di competenza di cui alla colonna (a), al netto dei dati inseriti nella colonna (a1), e i dati gestionali di competenza di cui alla colonna (b), al netto dei dati inseriti nella colonna (b1).
Per la compilazione della Colonna (d) – “Politica autonoma (aumenti aliquote e/o tariffe 2020 rispetto al 2019)”, con riferimento alla voce “Addizionale comunale IRPEF”, viene precisato che le variazioni di aliquote che producono effetti sul gettito 2020 sono relative all’anno d’imposta 2019 rispetto al precedente. Conseguentemente, all’interno del modello COVID-19-Delibere, in corrispondenza della voce “Addizionale comunale IRPEF” gli enti sono tenuti ad inserire le informazioni relative al numero e alla data del provvedimento (Delibera o Decreto) che ha introdotto l’aliquota in vigore nel 2019, nonché le informazioni relative al numero e alla data del provvedimento (Delibera o Decreto) che ha introdotto l’aliquota in vigore nel 2018. Gli enti che hanno deliberato aumenti di aliquote dell’Addizionale comunale all’Irpef nel 2020 provvederanno, invece, ad iscrivere l’importo correttamente stimato, in sede di predisposizione della delibera, dell’incremento di gettito 2021, derivante da tale politica autonoma, nella certificazione relativa all’anno 2021.
Per la compilazione della Colonna (e) – “Politica autonoma (riduzioni aliquote e/o tariffe 2020 rispetto al 2019)”, sempre con riferimento alla voce “Addizionale comunale IRPEF”, viene precisato cli enti che hanno deliberato riduzioni di aliquote dell’Addizionale comunale all’Irpef nel 2020 provvederanno, invece, ad iscrivere l’importo correttamente stimato, in sede di predisposizione della delibera, del minor gettito 2021, derivante da tale politica autonoma, nella certificazione relativa all’anno 2021.
Risulta modifica anche la formula relativa al calcolo della quota dei permessi di costruire destinata agli equilibri di parte corrente, che terrà conto delle rettifiche degli accertamenti 2020 e 2019.
La cella “Ristori specifici entrata (B)” risulta già precompilata con la somma degli importi derivanti dai ristori di entrata, assegnati nell’anno 2020, e comunicati dal Ministero con il modello RISTORI COVID-19.
Per quanto riguarda la parte spesa – Colonna (d) – “Minori spese 2020 COVID-19”- della Sezione 2 del Modello, viene specificato che, con riferimento ai risparmi di spesa derivanti dalla non erogazione dei buoni pasto o dalle risorse non utilizzate per remunerare lavoro straordinario, gli stessi devono essere rappresentati a condizione che l’ente non abbia aderito alla facoltà, prevista dall’articolo 1, comma 870, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, di destinare tali risorse al finanziamento di trattamenti economici accessori o agli istituti del
welfare
integrativo. Nella colonna (e) – “Maggiori spese 2020 COVID-19”, non devono essere indicate eventuali maggiori spese coperte da specifiche assegnazioni pubbliche e/o private (es. trasferimenti regionali, donazioni, ecc.), ad eccezione delle maggiori spese sostenute con le risorse derivanti dai ristori specifici di spesa statali esposti alla riga (E) “Ristori specifici spesa” e/o con le risorse di cui all’articolo 106 del decreto-legge n. 34 del 2020 e all’articolo 39 del decreto-legge n. 104 del 2020.
Risulta inserita apposita riga riferita al FPV per spese in c\capitale per piccole spese di investimento ammesse dal Modello.
Il modello della certificazione “CERTIF-COVID-19” è compilato con le informazioni inserite nel modello COVID-19 Sezione 1 – “Entrate” e Sezione 2 – “Spese”, ad eccezione delle voci relative ai ristori specifici di spesa non utilizzati confluiti nell’avanzo vincolato al 31 dicembre 2020 che sono compilati dall’ente beneficiario delle risorse, al fine di evidenziare quanta parte del “saldo complessivo” è influenzata dalle risorse assegnate e non utilizzate per specifici ristori di spesa.
Nella sezione “Avanzo vincolato al 31/12/2020 – Ristori specifici di spesa non utilizzati” del modello “CERTIF-COVID-19” ciascun ente locale è tenuto ad indicare l’ammontare non utilizzato e confluito nell’avanzo vincolato al 31 dicembre 2020 dei ristori specifici di spesa, di cui al punto “Riga (E) “Ristori specifici spesa” del precedente paragrafo B.2.
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