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Arconet, utilizzo delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)

26/05/2021
La Commissione Arconet, nella seduta del 21 aprile scorso, ha affrontato il tema della semplificazione delle procedure e il superamento di vincoli contabili per l’utilizzo delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Nel merito, i rappresentanti delle regioni propongono, per la gestione delle risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, l’utilizzo di una contabilità speciale, come già sperimentato per i fondi relativi agli eventi calamitosi. La proposta di utilizzare una contabilità speciale fa riferimento anche alle specifiche modalità di controllo della Corte dei conti previo un accurato monitoraggio. In proposito, sempre i rappresentanti delle regioni invitano la Commissione a riflettere anche sul fatto che, per esigenze di tempistica, i soggetti attuatori degli investimenti potrebbero essere, tra gli altri, anche le società in house. Per quanto riguarda le modalità di contabilizzazione delle risorse trasferite agli enti territoriali per la realizzazione del PNRR, si osserva che la gestione “a rendicontazione”, non determina vincoli e criticità anche per gli enti in disavanzo, grazie alla possibilità di “reimputare” contabilmente i trasferimenti assegnati che, anche in caso di ritardi nell’attuazione delle opere, non confluiscono nel risultato di amministrazione, con l’esclusione degli anticipi, per i quali è necessario eliminare i vincoli che ne impediscono l’utilizzo da parte degli enti in disavanzo. I rappresentanti dell’ANCI segnalano che il principio contabile riguardante i trasferimenti a rendicontazione fa riferimento ai “trasferimenti erogati annualmente a favore di un’amministrazione sulla base della rendicontazione delle spese sostenute”, e che il limite dell’annualità può determinare criticità. Infine si evidenzia la necessità di tener conto degli accordi in essere con le regioni a statuto speciale. I rappresentanti dell’ANCI e dell’UPI concordano sulla necessità di consentire l’utilizzo del risultato di amministrazione anche per gli enti in disavanzo e richiamano l’attenzione sulle fasi della progettazione, in particolare sulla corretta modalità di redazione dei cronoprogrammi. Si evidenzia, in proposito, la diffusa criticità degli uffici tecnici, degli enti, che, per consentire il corretto e tempestivo utilizzo delle risorse del PNRR dovranno assumere un ruolo di corresponsabilità con il servizio finanziario nel processo di investimento. Affermano inoltre che il problema primario non è la contabilità ma la legislazione oggi prevista per le opere pubbliche e la diffusa carenza numerica e di specifiche professionalità nelle pubbliche amministrazioni. Interviene il Presidente della Commissione per affermare che in linea di massima non intende utilizzare le contabilità speciali, ritenendo preferibile far transitare le risorse nei bilanci degli enti, prevedendo le necessarie semplificazioni. I rappresentanti delle regioni sottolineano l’assenza di decisioni, al momento, in merito alla filiera tra organi di governo e auspicano che siano le regioni ad assumere un ruolo intermedio tra lo Stato e gli enti locali per garantire un veloce raggiungimento degli obiettivi del PNRR filtrando, anche a mezzo dei propri uffici tecnici, le opere finanziabili e garantendo nello stesso tempo un costante monitoraggio della spesa. Poiché il sistema di monitoraggio, ad oggi, non risulta ancora delineato il Presidente anticipa ai componenti della Commissione ARCONET che l’ipotesi di monitoraggio sarà portata all’attenzione della Commissione non appena delineata dagli uffici della Ragioneria Generale competenti. Fermo rimanendo le prime considerazioni emerse i componenti della Commissione concordano sulla necessità di agire in fretta, considerati i tempi stretti, e di consentire l’utilizzo delle professionalità anche esterne alle strutture esistenti non ritenendo totalmente risolutivo il percorso di assunzioni in atto. I rappresentanti delle software house auspicano, ai fini del previsto monitoraggio, l’utilizzo più ampio possibile dei dati già a disposizione ad esempio nella BDAP e confermano le criticità derivanti dall’esercizio provvisorio.

 

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