Numerosi gli interventi di rifacimento che hanno portato all’attuale aspetto della chiesa di Santo Stefano.
La parrocchiale è stata costruita fra il 1934 e il 1956 su un precedente edificio religioso, attestato al 1592 ma probabilmente esistente già prima del XI secolo.
La chiesa presenta un’ampia aula a navata unica con transetto, profondo presbiterio e catino absidale. Sul fianco sinistro si eleva il campanile, superstite della precedente chiesa.

La moderna facciata a salienti si apre su una vasta piazza sopraelevata e si contraddistingue per l’aspetto moderno e umile al contempo. Introdotta da una lunga scalinata, presenta un arioso pronao su quattro colonne, con decorazione musiva nel timpano sovrastante. Sia sul prospetto centrale che sui quattro laterali si aprono grandi vetrate verticali con motivo a nido d’ape.
Corona l’ingresso un timpano sommitale con dedica al Deo Optimo Maximo.

Molto ricchi gli interni, che uniscono decori moderni ed antichi. Nonostante la riedificazione della prima metà del Novecento, infatti, la chiesa conserva alcune antiche decorazioni, fra cui un affresco quattrocentesco.

Sul margine del sagrato si conserva un monumento sferico, realizzato nel 1997 in occasione della beatificazione di monsignor Scalabrini. L’opera si compone di una rappresentazione del globo terrestre, con al centro un altorilievo in bronzo del santo, originario di Fino Mornasco.
Una seconda scultura è presente una lungo la scalinata che conduce al sagrato. Si compone di una figura umana inginocchiata su un masso, con un braccio levato al cielo nell’atto di far volare una colomba.

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