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Borgo Medievale di Villincino

30/08/2022
Villincino è un antico borgo fortificato di origine medievale, oggi ancora molto ben conservato. Il borgo è circondato da mura in pietra ed è dotato di due ingressi posti agli estremi della strada principale.

L'ingresso a nord del borgo, la Pusterla, restaurato nella seconda metà del XX secolo, è costituito da una torre con muratura in pietra e un arco a tutto sesto realizzato con conci squadrati. La torre di ingresso a sud, oggi in Piazza Torre, conserva invece, sopra l'arco di accesso, una bifora con archi a sesto acuto intervallati da una colonnina in marmo bianco con capitello fogliato, il tutto inquadrato da un arco a tutto sesto sorretto da colonnine con capitelli fitomorfi datati alla metà del XIV secolo.

In epoca medievale il borgo fu la residenza dei Carpani, famiglia alleata dei Visconti di Milano, ed è proprio a partire da questa fase cronologica che vengono costruiti i complessi architettonici quali Casa Busti-Carpani, lo Stallazzo di Villincino e il palazzo Casa Carpani. Nel XVII e XVIII secolo il sito di Villincino fu feudo della famiglia Archinti, mentre nel secolo successivo alcune proprietà passarono alle famiglie dei Casati, dei Guenzati e dei Rivolta.

Dopo un periodo di abbandono, nel secolo XVI una parte della rocca fu adibita a convento. I frati, che vi abitarono fino alla fine del ‘700, sistemarono molti degli edifici costruiti precedentemente e rivitalizzarono anche il borgo nel suo insieme. In particolare aggiunsero nella corte interna un bel porticato cinquecentesco con pavimento in cotto e ammodernarono la chiesa di santa Maria Nascente, prepositurale dal 1574.



   Lo Stallazzo


Lo Stallazzo nacque come area per l’alloggio di cavalli e muli, da cui il nome. Successivamente adibito a residenza, fu abitato dall’ultima discendente della casata Carpani.
Oggi inutilizzato, si colloca addossato ad altri edifici. Presenta muri in pietra e ciottoli disposti in maniera irregolare ed un grande portale ad arco, con cornice ionica d’epoca successiva.


Contributi: Museo Civico di Erba – Progetto PCTO
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