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Fornaci Ibis e Museo della ceramica

22/06/2021
La lavorazione della ceramica a Cunardo ha origini antichissime, con la presenza di fornaci che si attestano sin dall’epoca romana. La produzione ha assunto un particolare rilievo solo nel XIX secolo con l’introduzione del “blu Cunardo”. Si tratta di una specifica tonalità blu nota solo ai maestri ceramisti del paese, di cui rimangono rarissimi esemplari. Un grosso impulso venne dato anche dall’imprenditore Davide Adreani, che migliorò la qualità dei prodotti con le tecniche appresi a Faenza. Sul finire dell’Ottocento a Cunardo si contavano quattro fabbriche di ceramiche e diverse fornaci per la cottura di mattoni e calce.

Le attività sono riprese dopo il periodo bellico, con l’esempio virtuoso della Ceramica Ibis, fondata nel 1951 dalla famiglia Robustelli presso l’omonima vecchia fornace. Qui, negli anni Sessanta, il laboratorio accolse diversi e numerosi artisti che vollero cimentarsi nella decorazione della ceramica.

La collezione della Ibis comprende i “Piatti d’artista”, esemplari decorati da personaggi illustri della seconda metà del Novecento come Angelo Frattini, Gottardo Ortelli, Lucio Fontana, Renato Guttuso, Enrico Baj, Yamagata, Nes Lerpa, Jana Schumacher e Piero Chiara. Dal 2014 i pezzi sono esposti grazie all’attività dell’associazione “Amici delle Fornaci Ibis”, che hanno creato una sorta di museo della ceramica all’aperto.
Il percorso è di libero accesso al pubblico ed accoglie anche opere di artisti contemporanei.

©Foto: Fornaci di Cunardo – Facebook
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